PER NON DIMENTICARE
Bruno Bolognesi nacque ad Argenta (Ferrara) il 12 luglio 1942, figlio di Gaetano e di Giovanna Fiocchi. Si arruolò nel Corpo della Guardia di Finanza il 19 aprile 1961, venendo destinato a frequentare il corso allievi presso la Scuola Alpina di Predazzo. Terminato il periodo di formazione, il Bolognesi fu destinato alla Legione territoriale di Trento, assegnato alla Compagnia Guardia di Finanza di Malles Venosta, nella circostanza impegnata nella tutela dell’ordine pubblico, seriamente minacciato dagli attentati terroristici compiuti contro l’Italia in quel contesto storico.
Nei successivi quattro anni di permanenza in Alto Adige, il finanziere Bolognesi sarebbe stato incaricato di delicati servizi a tutela della sicurezza pubblica, partecipando alle operazioni di pattugliamento della linea di confine, oltre che alla bonifica ed alla messa in sicurezza dei cosiddetti obiettivi sensibili (stazioni ferroviarie, tralicci dell’alta tensione, dighe, centrali elettriche, edifici pubblici). Il 1° marzo 1965, il militare fu trasferito presso la Brigata di frontiera di San Giacomo in Vizze, con il compito di sorvegliare e garantire il funzionamento del traffico frontaliero con la vicina Austria.
L’attentato di Passo Vizze
Il 23 maggio del 1966, una pattuglia composta dal Vice Brigadiere Fiorenzo De Santis, dai finanzieri Raimondo Serenella e Bruno Bolognesi, unitamente a quattro guardie di Pubblica Sicurezza in servizio di perlustrazione, era appena giunta nei pressi del Distaccamento di Passo Vizze allorquando il finanziere Bolognesi, nel tentativo di aprirne la porta d’ingresso, fu colpito in pieno e sbalzato ad una trentina di metri di distanza dall’esplosione di una carica di dinamite, verosimilmente collegata ad un congegno di accensione a strappo.
L’attentato, che causò anche il crollo della casermetta, risultò essere opera dell’organizzazione separatista sudtirolese Befreiungsausschuss Südtirol (BAS), in italiano, “Comitato di liberazione del Sud Tirolo”. Scopo del movimento era, infatti, la secessione dell’Alto Adige dall’Italia e la riunificazione al Tirolo e all’Austria. Bruno Bolognesi fu riconosciuto “Vittima del terrorismo” con D.P.R. in data 29 marzo 2010 e, con decreto rilasciato dal Capo della Polizia, gli è stato concesso lo status di “Vittima del Dovere”.
La sua perdita valse alla Guardia di Finanza il conferimento del “Vittoriano d’Oro”, un alto riconoscimento concesso il 4 novembre del 1966 da parte del “Gruppo Medaglie d’Oro” di Roma, in ricordo dei caduti subiti dal Corpo, in quello stesso anno, nella durissima lotta al terrorismo.
La sua salma riposa nel cimitero del paese natale.
Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, con proprio decreto in data 5 marzo 2013, ha conferito la Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria” del finanziere Bruno Bolognesi, con la seguente motivazione:
«Impegnato nel controllo del territorio al fine di contrastare l’evasione fiscale, non si sottraeva all’attività di repressione degli atti di terrorismo compiuti contro l’Italia negli anni 1950/1970. In una di queste circostanze veniva barbaramente trucidato in una vile e proditoria azione terroristica, sacrificando la vita ai più nobili ideali di legalità ed amor patrio.
Esempio di elette virtù civiche e di altissimo senso del dovere, di cui è bene che non si spenga la memoria e venga tramandato ai posteri il ricordo. 1950/1970 Bolzano».
(Ricerche storiche e biografia realizzate dal Capitano Gerardo Severino)