Era il 6 agosto del 2005 quando il volo ATR 72 partito da Bari in direzione Djerba in Tunisia, precipitò nelle acque di Capo Gallo, al largo di Palermo.
IL PROCESSO – Le indagini hanno accertato che il tragico incidente fu provocato dall’esaurimento del carburante, causato sia dal mancato rispetto delle procedure a terra che da un indicatore non funzionante (sull’aereo erano stati montati indicatori di carburante di un altro modello di Atr). Dall’inchiesta è emerso inoltre che il pilota, il tunisino Chafik Gharby, proseguì il volo, dopo essersi accorto che i motori si erano fermati, nonostante avesse il tempo di atterrare a Palermo.
LE VITTIME – Nella tragedia di Capo Gallo persero la vita sedici persone, altre 23 rimasero ferite. Quattordici furono le vittime pugliesi: Chiara Acquaro, 4 anni, Bari; Elisabetta Acquaro, 44 anni, Bari; Carmela Amoruso, 53 anni, Bari; Barbara Baldacci, 23 anni, Bari; Maria Grazia Berenato, 23 anni, Gioia; Francesco Cafagno, 23 anni, Bari; Antonella Capurso, 22 anni, Gioia; Paola Di Ciaula, 27 anni, Modugno; Raffaele Ditano, 35 anni, Fasano; Enrico Fallacara, 39 anni, Bitonto; Annamaria Palmisano, 53 anni, Crispiano; Isabella Ruta, 31 anni, Bari; Rosa Santoro, 46 anni, Canosa; Giuseppe Scarnera, 25 anni, Gioia. A perdere la vita anche due membri tunisini dell’equipaggio, Moez Bouguerra, capo cabina, e Harbaoui Chokri, meccanico di bordo.