Talebani rivendicano attentato in una chiesa di Peshawar, almeno 72 i morti

s2Pakistan, 22 settembre 2013 – Il gruppo islamico Jundullah, ala pakistana dei talebani, ha rivendicato il doppio attentato kamikaze alla chiesa di Peshawar. “Tutti i non-musulmani in Pakistan sono nostro obiettivo – ha detto il portavoce del gruppo Ahmad Marwat – e lo rimarranno fino a quando l’America non smettera’ di colpire con i droni il nostro Paese”. Intanto
è salito il bilancio del doppio attacco, almeno 72 sono i morti e oltre 100 i feriti secondo quanto ha riferito il medico Arshad Javed dell’ospedale Lady Reading di Peshawar. Le organizzazioni di cristiani di Karachi, Lahore, Multan e altre città hanno iniziato proteste nel Paese chiedendo la protezione dello Stato per le loro vite e le loro proprietà.

L’attentato
Secondo le ricostruzioni della polizia, un uomo con una cintura imbottita è corso verso la folla uscita dalla messa e si è fatto esplodere. Ci sarebbe poi un’altra esplosione, provocata da un secondo attentatore. Tra le vittime ha riferito la polizia, ci sono anche sei donne e tre bambini. Secondo testimoni, oltre 600 fedeli erano radunati davanti alla chiesa, quando gli attentatori, con sei chili ciascuno di esplosivo, si sono fatti saltare in aria. Finora non ci sono rivendicazioni.

Le reazioni
Il premier pakistano, Nawaz Sharif ha fortemente condannato l’attentato: “I terroristi non hanno religione”, ha detto Nawaz Sharif in un comunicato. Il vescovo di Peshawar, Sarfarz Hemphray, annunciando tre giorni di lutto per l’attentato ha accusato il governo e le agenzie di sicurezza di non proteggere la minoranza cristiana.”Se il governo mostra volontà, può controllare il terrorismo”, ha detto Hemphray. “Abbiamo chiesto alle autorità – ha poi aggiunto – di aumentare la sicurezza, ma non ci hanno dato retta”.