Roma, 23 settembre 2013 – “Grazie alla nostra esperienza quotidiana, siamo ben consapevoli dei danni a livello psichico che hanno provocato alcune di queste sostanze, come la ketamina (il 9% dei ragazzi in comunita’ ne ha fatto uso), ma anche il khat e da ultimo il mefedrone, che poi negli anni sono state vietate. L’assunzione di queste sostanze sintetiche e di nuova concezione sta diventando una costante nell’escalation dello sballo da parte dei giovani che poi ci chiedono aiuto”. E’ quanto riporta una nota diffusa oggi dalla Comunita’ di San Patrignano, il piu’ importante centro antidroga di tutta Europa, che ospita oltre 1.300 ragazzi, commentando il Piano di azione nazionale sulle nuove sostanze psicoattive presentato oggi a palazzo Chigi. “San Patrignano – prosegue la nota – condivide appieno la sempre maggiore attenzione per fermare le sostanze sintetiche e di nuova concezione posta dal Dipartimento delle politiche antidroga in collaborazione con il ministero della Salute. Il Sistema nazionale di allerta precoce e’ uno strumento importante per individuare quanto prima l’immissione nel mercato di nuove sostanze vendute in alternativa a quelle considerate illegali”. “Una strada – si sottolinea – gia’ intrapresa dall’Italia e che abbiamo visto vorrebbe essere quanto prima seguita dalla stessa Unione europea, che si sta impegnando a riguardo per trovare nuove forme di contrasto. Un marketing della droga sempre piu’ efficace, che non deve comunque distogliere l’attenzione dall’ancora grande utilizzo di eroina, sempre piu’ spesso fumata, tanto che l’80% dei ragazzi presenti a San Patrignano non l’ha mai assunta per via iniettiva a fronte dell’84% che era dipendente da eroina”. (Adnkronos Salute)