Roma, 7 ottobre 2013 – Duemilacinquecento carabinieri deportati dai nazi-fascisti: succedeva a Roma, il 7 ottobre del 1943, appena una manciata di giorni prima della famigerata ‘razzia’ contro la comunita’ ebraica romana. Oggi, a settant’anni esatti da allora, la Scuola Allievi di Roma e la Comunita’ ebraica hanno reso omaggio con una cerimonia solenne alla storia poco conosciuta di quei militari. “Quei ragazzi hanno riscattato l’onore dell’Italia”, ha dichiarato il presidente della Comunita’, Riccardo Pacifici, presente alla commemorazione insieme al presidente dell’Unione delle comunita’ italiane, Renzo Gattegna, al rabbino capo, Riccardo Di Segni e al comandante cenerale dell’Arma, Leonardo Gallitelli. “Quei carabinieri – ha aggiunto Pacifici, che ha ricordato anche la storia piu’ recente dell’Arma inchinandosi fra l’altro alla memoria dei caduti di Nassiriya – decisero di non piegarsi a costo della vita e scelsero in 2.500 la deportazione per non stare dalla parte sbagliata della Storia. Forse furono deportati perche’ potevano essere d’intralcio alla deportazione nazista”. Ma certo – ha concluso, additando il loro esempio per il presente – “e’ singolare che cio’ avvenne pochi giorni prima del rastrellamento degli ebrei romani, il 16 ottobre 1943”. (ANSA)