La ‘ndrangheta minaccia le imprese, Boccassini: “Infiltrata in tutti i settori”

conferenza stampa di presentazione dell'operazione contro la 'NdranghetaMilano, 12 ottobre 2013 – E’ la ‘ndrangheta l’associazione di tipo mafioso maggiormente coinvolta nei procedimenti avviati a Milano (nell’84% dei procedimenti in cui è coinvolta un’associazione italiana di tipo mafioso). Segue Cosa Nostra (7%), Sacra Corona Unita (5%), Camorra (2%).

I dati emergono da una ricerca promossa dalla Camera di Commercio di Milano e realizzata con l’università Bocconi, in collaborazione con Assimpredil Ance e il centro nazionale di prevenzione e difesa sociale. La ricerca vuole far luce sull’espansione della criminalità organizzata nell’attività di impresa al Nord.

Secondo la ricerca, presentata in un convegno a cui ha preso parte il procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini, e i suoi colleghi Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino, dal 2000 gli indagati sono cresciuti da 8 a 180, mentre “il sistema cerca di toccare le imprese in un caso su cinque”. “Nel 12,8% dei casi – è stato spiegato – il ruolo nell’associazione dell’imprenditore indagato per l’art. 416 bis è quello di organizzatore oppure di promotore dell’attività criminosa. Nei dieci anni considerati “le attività criminali compiute prevalgono di poco sui reati di tipo economico (51% rispetto al 49%). Nel decennio tra gli anni 2000 e 2010, i soggetti indagati per associazione mafiosa dalla procura di Milano sono stati 762: nel 2000 gli indagati erano 46, mentre tra il 2010 e il 2012 sono stati 225.

“L’infiltrazione ci può essere e c’é in tutti i settori – ha dichiarato Boccassini. L’aggiunto ha spiegato di far riferimento alla classe imprenditoriale, pur sottolineando che “non si deve criminalizzare un intero settore” e che “per fare una riflessione collettiva seria non si può dire ‘la classe imprenditoriale milanese non è sana’”. Di fatto, però, ha proseguito, “le nuove generazioni delle famiglie della criminalità organizzata si sono ambientate nel nostro territorio” e cercando di far luce sul tipo di imprenditoria in cui si è infiltrata la criminalità organizzata ha dichiarato che “è fuorviante fermarsi al settori dei rifiuti e del movimento terra” come emerso dalla ricerca partita dagli anni Duemila.

Per combatterla in maniera più efficace di quanto non si faccia ora, conclude Boccassini “una visione globale la può avere solo il tribunale distrettuale, ma non sono mai stati attivati ed è un problema serio. Le indagini vengono accorpate dalla direzione distrettuale antimafia, ma poi il processo viene polverizzato, costringendoci ad andare a farlo a Pavia, a Como, a Lecco, a Busto Arsizio, il che significa metterlo in mano a giudici di provincia che, con tutto il rispetto, non sanno nulla” di questi temi. (repubblica.it)