Roma, 13 ottobre 2013 – “Che riportino Priebke in Germania. Mi sembra l’unica soluzione piu’ logica”. Cosi’ il presidente della comunita’ ebraica di Roma Riccardo Pacifici. “Non trova nessuno che lo voglia ospitare – aggiunge – In primis l’Argentina che ha fatto sapere di non volerlo. Poi la citta’ di Roma e la Chiesa. E’ un momento spartiacque che testimonia come la condanna del male travalica anche le opportunita’”. “Si tratta solo di una provocazione che arriva alla vigilia del 16 ottobre, quando ci sara’ la commemorazione della deportazione degli ebrei di Roma – spiega Pacifici – Non e’ altro che la disperazione di un personaggio (Giachini) che ha brillato di luce altrui e con la morte del boia delle Ardeatine rischia di perdere totalmente la sua ribalta. Oggi puo’ continuare a dire cio’ che vuole. Deve pero’ rendersi conto che la guerra non l’hanno vinta loro ma gli alleati. Se ne faccia una ragione. Ogni suo commento e’ indifferente. E’ palese che sta cercando di alzare il tiro sia per quanto riguarda i funerali che la sepoltura. Per fortuna le autorita’ competenti e il sindaco Marino sono stati molto chiari. E noi continuiamo ad elogiare la loro opera”. “Giachini e i suoi compagni, che sono cresciuti in uno sterotipo di ebrei vittime impaurite della divisa nazista, – conclude Pacifici – sappiano che la nostra generazione non li teme”.(ANSA).