Il 15 ottobre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale per la Pulizia delle mani (Global Handwashing Day), istituita da una rete di ONG e agenzie di sviluppo nel 2008 e da sempre sponsorizzata dall’UNICEF, con l’obiettivo di promuovere la pratica dell’igiene delle mani nelle scuole e nelle comunità. Il lavaggio delle mani è la misura più efficace e meno costosa per prevenire malattie infettive (come la diarrea o la polmonite) che rimangono la principale causa di mortalità nei Paesi in via di sviluppo, ma è una buona pratica da consolidare anche nei Paesi ricchi.
Far lavare le mani ai bambini? Le mamme italiane hanno poca consapevolezza sui rischi di una scarsa igiene in questo campo. Solo il 39%, infatti, e’ consapevole del fatto che diarrea, infezioni ospedaliere, influenza e patologie respiratorie acute sono correlate al non corretto loro lavaggio, mentre l’8% e’ addirittura convinta che non vi siano assolutamente legami tra un corretto lavaggio delle mani e queste malattie. Tutto cio’ non incide pero’ sulla convinzione dell’importanza del gesto che e’ uno dei primi che una madre insegna al proprio figlio, convinzione radicata in piu’ del 99% delle mamme. Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine “Manine pulite” promossa da Crescere Protetti, la campagna educazionale sostenuta da Napisan con la consulenza della Societa’ italiana di pediatria (Sip). Al questionario hanno risposto oltre mille mamme italiane, prevalentemente (52%) con figli da 0 a 3 anni. Ma come insegnare a un bambino a lavarsi le mani? Oltre l’80% delle mamme lava le mani al proprio figlio piu’ volte al giorno. Vari i “trucchetti” per rendere piacevole quest’esperienza. Per il 41% delle mamme il segreto risiede nell’associare il lavaggio a un gioco, mentre il 36% (soprattutto se i figli sono grandi) spiegano l’importanza di una corretta pulizia.