Roma, 30 ottobre 2013 – Ha confidato ai Carabinieri che era cambiata, cresciuta in fretta. Che non riusciva a tenerla a casa. Che passava giornate intere fuori, a volte non tornava nemmeno a dormire. E lei non sapeva dove fosse. Quando ha tentato di intervenire la reazione della figlia è stata aggressiva.
A parlare è una delle madri delle baby prostitute, 14 e 15 anni, scoperte a Roma. Racconta che la figlia aveva sempre molti contanti a disposizione, e faceva acquisti improbabili per quell’età: telefonini, borse, vestiti. Con lei, la figlia è diventata sempre più aggressiva. E’ arrivata anche a minacciarla che l’avrebbe fatta sgozzare dai suoi amici drogati.
A luglio la donna ha ricevuto due lettere anonime: la avvertivano che la figlia assumeva cocaina e comprava la droga con i soldi guadagnati facendo la prostituta. La spiegazione alle “spese folli” della figlia. La donna si è rivolta così a un investigatore privato per scoprire chi chiamasse al figlia sul telefonino. La documentazione è stata tutta consegnata ai carabinieri.
I clienti delle due minorenni sono indagati. Sono persone molto facoltose: pagavano 150-300 euro all’ora e vacanze da 5mila euro a Cannes o gite in barca a Ponza. Qualcuno si faceva chiamare «papy» dalle loro «lolitine». I carabinieri del Nucleo investigativo e delle sezioni Informatica e Vittime vulnerabili (violenze sessuali, minori, stalking) stanno verificando le posizioni di tutti. Sono gli stessi investigatori che, in forma protetta, hanno ascoltato in procura le due ragazzine.
Arrestata anche la madre dell’altra minorenne, coinvolta nella vicenda: secondo l’accusa spediva la figlia a prostituirsi anche quando stava male. (Fonte: Corriere.it)
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