L’Antitrust multa Alitalia per l’affitto degli aerei romeni

AlitaliaRoma, 22 novembre 2013 – Pensavi di aver comperato online un biglietto Alitalia, ma poi in effetti finivi per decollare con la compagnia rumena Carpatair, quella proprietaria dell’Atr 72 finito fuori pista a Fiumicino il 2 febbraio. Difficile accorgersi della differenza in quell’acquisto, perché il sito dell’ex compagnia di bandiera dava l’informazione all’utenza soltanto alla terza schermata. E con caratteri ridottissimi. Affatto visibili. Circostanza fatta notare, tramite esposti, dal Codacons e da alcuni passeggeri arrabbiati per aver visto, all’imbarco, quel velivolo con equipaggio e insegne straniere sulla fusoliera di cui non sapevano nulla. Per questo dall’Authority all’Antitrust è arrivata la multa ad Alitalia. Multa peraltro giunta con forte sconto ma solo in considerazione dei conti in picchiata dell’azienda condotta dai «capitani coraggiosi»: dai 90 mila euro iniziali la cifra è scesa a 45 mila per via «della situazione economica particolarmente negativa della società – si legge nel dispositivo della sanzione – e della necessità di ricapitalizzazione della stessa dovuta alle perdite registrate negli ultimi tre esercizi».

«PRATICA SCORRETTA» – La «pratica scorretta» delle schermate online affatto chiare è andata avanti dal 25 marzo 2012 e almeno fino al 18 marzo 2013 «nella forma contestata dal Codacons». E nonostante le modifiche intervenute «risulta tuttora in essere», almeno secondo gli accertamenti svolti dall’Autorità proprio all’indomani del «fuori pista» a Fiumicino. L’Antitrust parla di «mancata e inadeguata informazione circa una caratteristica essenziale del servizio, quale l’identità del vettore che effettua il collegamento». Circostanza non da poco, visto che sulle rotte Carpatair, stando a un dossier di Anpac (il sindacato piloti) si sono verificati altri incidenti oltre a quello al Leonardo da Vinci – i feriti furono 17, fortunatamente non gravi – su cui è in corso un’inchiesta della Procura di Civitavecchia. Depressurizzazioni improvvise, perdite di carburante, allarmi-incendio. Passeggeri preoccupati, se non impauriti. E piloti furibondi- oltre che per la prassi commerciale scorretta segnalata dallo stesso sindacato – anche per l’utilizzo di forza lavoro straniera mentre buona parte di loro è in cassa integrazione.

LA DIFESA ALITALIA – Alitalia peraltro, nella memoria difensiva, ha sostenuto che il « passeggero sarebbe sempre informato circa l’identità del vettore operativo, evidenziata con gli stessi caratteri delle altre informazioni». E che « solo sette passeggeri del volo Pisa-Roma del 2 febbraio 2013 coinvolti nel ben noto incidente avrebbero acquistato il proprio biglietto attraverso il canale web».

di Alessandro Fulloni
Fonte Corriere della Sera