Scuola senza riscaldamento: sigilli al contatore, non si sa chi deve pagare la bolletta

lettera.bambino.scuolaRoma, 3 dicembre 2013 – Da giorni cercavano di fare la prova di accensione per il riscaldamento al plesso Cariteo, zona stadio San Paolo, 600 persone fra piccoli allievi e personale. La caldaia, apparentemente funzionante, non partiva. Qualcuno, alla fine, ha avuto la strana idea di andare a controllare il contatore del gas. L’hanno trovato con i sigilli. Utente moroso, contatore chiuso, caldaia ferma. Seicento persone, in maggioranza bambini, al freddo. Così, la preside, Maria Minopoli, ha fatto avvisare le famiglie tramite messaggio dettato nelle classi: i bambini da domani usciranno a mezzogiorno. Poi si è attaccata al telefono con l’assessorato all’istruzione per capire il mistero della bolletta non pagata. Per scoprire che le sorprese non erano finite.

Una bolletta inevasa, infatti, si salda. E il servizio – tra l’altro indispensabile e non interrompibile – riparte. Ma il problema è peggiore. I soldi ci sono, la bolletta potrebbe essere pagata anche subito. Ma non si sa chi abbia in carico il servizio e la gestione della caldaia. La ditta che lo aveva risulterebbe aver rinunciato all’incarico. Ma non ci sarebbe stato alcun passaggio di consegne ad altra ditta. Così il gas è stato fornito, ma nessuno aveva la responsabilità di andarlo a pagare. La pratica adesso è in ricostruzione – letteralmente – ad opera di un ingegnere incaricato dall’assessore Annamaria Palmieri, che il caso lo segue di persona. «Il problema non è pagare – spiega l’assessore – il fatto è tristemente un problema di burocrazia. Che risolveremo ad ore».

L’istituto, sentito l’assessore, attende per domani mattina la relazione dell’ingegnere che consenta di capire responsabilità e doveri. Il consiglio d’istituto deciderà sul momento se scegliere la via delle lezioni brevi, o addirittura sospese, o tenere aperta la scuola.

di Chiara Graziani

Fonte IlMattino