Torino, 5 dicembre 2013 – Ha ucciso due complici a un anno di distanza perche’ pensava che lo avessero tradito e derubato dei soldi di una ricettazione. Questa la ricostruzione fatta dai carabinieri di Torino per due omicidi avvenuti alla Befana negli ultimi due anni: Cosimo Vasile, pregiudicato di 48 anni ucciso a colpi di fucile il 5 gennaio di quest’anno e Pietro Tevere, il 39enne ammazzato con un colpo di pistola alla testa e ritrovato il 7 gennaio 2012 nel bagagliaio della sua auto a pochi metri dalla stazione dei carabinieri di Oltredora.
Due anni di indagini complesse partite proprio dall’omicidio di Tevere da cui e’ emersa una rete criminale coinvolta in furti, rapine, ricettazione e traffico di droga che ha portato oggi all’arresto di 13 persone. Al centro Antonino Giambo’, secondo gli investigatori autore dei due omicidi e del tentato omicidio di un altro complice avvenuto il 27 dicembre 2011 e mai denunciato. Dalle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Sandro Ausiello e dal sostituto Paolo Cappelli, e’ emerso che Giambo’ insieme a Tevere, Vasile e altri complici era coinvolto del furto di un camion carico di tondelli per monete destinato alla Zecca di Stato avvenuto a settembre 2011.
I carabinieri avevano ritrovato il carico un mese dopo in un magazzino di Ozegna, nel torinese. Mancavano pero’ due cassoni, gia’ ricettati. E proprio la ricettazione di quei 150mila tondelli avrebbe firmato la condanna a morte dei due. Da quanto ricostruito dai militari infatti Giambo’ non aveva mai ricevuto i soldi di quella ricettazione e pensava di essere stato imbrogliato dai complici, sospettandoli anche di aver spifferato qualcosa ai carabinieri che erano riusciti a ritrovare il carico. I suoi sospetti si erano focalizzati prima su Tevere e poi su Vasile e l’uomo aveva cosi’ deciso di eliminarli. (Adnkronos)