Roma, 6 dicembre 2013 – Il governo italiano «ravvisa l’opportunità » di una «attivazione» di «misure di attenzione » della Guardia di Finanza e dell’agenzia delle dogane vicino ai punti di frontiera con il Vaticano per identificare i passaggi trasfrontalieri di denaro in contante. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per i rapporti con il Parlamento Sesa Amici rispondendo in Aula alla Camera a un’interpellanza urgente del Movimento 5 stelle in tema di prevenzione del riciclaggio di capitali di provenienza illecita . Ecco le par ole esatte pronunciate dal sottosegretario:«Facendo seguito a un’informativa del Nucleo speciale polizia valutaria della Guardia di Finanza si ravvisa l’opportunità di una loro attivazione sul territorio adiacente i punti di entrata e di uscita dallo Stato Città del Vaticano, attesa l’assenza di barriere fisiche e di uffici di confine tra i due stati».
LA DENUNCIA – Nell’interpellanza di M5s la deputata Silvia Chimienti aveva denunciato un vero e proprio disallineamento tra le denuncie obbligatorie di movimentazione di valuta da e verso la Città del Vaticano che emergono dai dati forniti dalle autorità competenti dei due Stati. Infatti secondo l’Aif, autorità d’informazione finanziaria vaticana, nel 2011 risultano 658 operazioni in entrata superiori ai diecimila euro e 1.894 in uscita. L’Agenzia delle Dogane ne italiane invece ne ha rilevate 3 in ingresso e 21 in uscita. Stessa discrepanza per il 2012: all’Aif sono state denunciate 598 operazioni in ingresso e 1782 in uscita, alle dogane italiane solo 4 in entrata e 13 in uscita.
PIU’ CONTROLLI – «In relazione a queste marcate differenze – ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio – si è richiesto un incontro con l’Aif che non ha avuto ancora riscontro». Sesa Amici ha anche reso noto che «è in via di sottoscrizione un protocollo d’intesa con l’unità d’informazione finanziaria che consentirà di avere anche uno strumento ulteriore per attivare opportune sinergie operative su tutte le movimentazioni di denaro». Il sottosegretario alla presidenza ha ricordato inoltre che era già stato richiesto al Governatorato vaticano, prima dell’istituzione dell’Aif, nel 2011, di attivare la stessa cartellonistica di avvertimento e la disponibilità dei moduli di domanda agli ingressi vaticani utilizzate negli accessi doganali degli aeroporti.
LA VALIGIA – Il tentato trasporto all’interno del Vaticano di una valigia con 20 milioni di euro in contanti, come si ricorderà, è alla base del processo contro l’ex capo contabile dell’Apsa, monsignor Nunzio Scarano che si è aperto in questi giorni a Roma.
di M.Antonietta Calabrò
Fonte Corriere della Sera