Torino, 9 dicembre 2013 – Dal Veneto alla Sicilia, dal Piemonte alla Puglia. E’ iniziata nella notte la protesta ‘Fermiamo l’Italia’ che prende le mosse dal cosidetto ‘Movimento dei forconi’ contro l’austerità e il governo Letta. La manifestazione dopo l’altolà del Garante degli scioperi ha scelto una linea più morbida escludendo blocchi selvaggi e prevedendo solo presidi e volantinaggi nelle piazze e per le strade. Un centinaio le città coinvolte nella protesta promossa dal Coordinamento 9 dicembre con lo slogan “Facciamo un presidio fino a quando servirà. Il 9 dicembre l’Italia si ferma: lo dobbiamo ai nostri figli”.
Torino – La situazione più critica si registra a Torino dove un carabiniere è rimasto lievemente ferito a una gamba durante gli scontri con i manifestanti sotto la Regione Piemonte in piazza Castello. La protesta, iniziata con l’Inno d’Italia e con lo sventolio di bandiere tricolore, è degenerata quando un gruppo di dimostranti, urlando slogan come “vergogna”, “fuori i parassiti dal palazzo” e “ladri, ladri”, ha lanciato bombe carta, mattoni, bottiglie e altri oggetti all’indirizzo delle forze dell’ordine che hanno reagito con un fitto lancio di lacrimogeni. Colpita anche la postazione mobile di Sky. La situazione è tornata sotto controllo quando le forze dell’ordine hanno deciso di togliersi il casco. Una decisione accolta da applausi e cori da stadio.
La procura di Torino ha aperto un fascicolo sui tafferugli. A coordinare le indagini sono i pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino. ”E’ legittimo manifestare, non lo sono gli atti di violenza”, ha commentato il presidente del Piemonte, Roberto Cota.
In totale secondo la Questura nel centro cittadino si sono radunatate circa 2.000 persone e tra di esse c’era anche una componente di ultras delle tifoserie cittadine. Oltre a piazza Castello un gruppo di 200 manifestanti ha tentato estemporanee azioni di forza davanti alle sedi di Equitalia e del Consiglio regionale, entrambe in via Alfieri, respinte dalla forza pubblica. Presidio anche davanti al municipio di Torino con momenti di tensione: un gruppo di manifestanti, tra cui diversi ultras, ha lanciato un petardo e delle bottiglie contro le forze dell’ordine schierate a protezione dell’ingresso. Poliziotti e finanziari, in assetto antisommossa, hanno avanzato con una piccola carica e i manifestanti sono arretrati.
Deserti i mercati cittadini, numerossimi negozi hanno tenuto le serrande abbassate. Forti i disagi alla viabilità torinese: numerose le linee dei mezzi pubblici deviate o interrotte. I manifestanti, dopo aver occupato il centro della città, hanno invaso i binari delle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa, bloccando per circa un’ora anche il traffico ferroviario.
Roma – “Tutti a casa. Politici e sindacalisti, Europa dei mercanti: andate via, ci avete rotto”. E’ il grido che si alza da piazzale dei Partigiani, sull’Ostiense, dalla protesta che vede uniti autotrasportatori, commercianti, studenti e rappresentanti di categoria: circa 500 persone unite in un presidio a oltranza. A turno i vari relatori del momento, cittadini, ambulanti ma anche pensionati e giovani, spiegano al megafono le proprie ragioni. A manifestare anche alcune famiglie che rivendicano il diritto alle cure Stamina.
Veneto – Gli autotrasportatori aderenti ai ‘liberi imprenditori federalisti’ della Life hanno allestito dei presidi creando grandi disagi ai caselli autostradali di Vicenza Ovest, Montecchio Maggiore (Vicenza) e Soave (Verona). I manifestanti hanno posto di traverso i loro mezzi pesanti nei pressi dei caselli autostradali bloccando di fatto la circolazione con grandi disagi al traffico anche sulla rete stradale ordinaria. Bloccata anche la tangenziale di Vicenza che corre parallela alla A4.
Lombardia – Circa duecento persone hanno dato vita a un corteo spontaneo per le vie del centro di Milano. Il gruppo, formato da studenti, appartenenti ai centri sociali e antagonisti, si è riunito per dimostrare solidarietà al movimento dei forconi. I manifestanti hanno dapprima bloccato via Taramelli con un sit in durato circa venti minuti. Poi si sono rimessi in marcia, diretti verso la sede della Regione Lombardia.
Liguria – Centinaia di manifestanti partiti in corteo da piazza De Ferrari hanno raggiunto via Fiume, davanti al palazzo dell’Agenzia delle Entrate di Genova. In corteo, oltre agli aderenti al movimento dei forconi, anche studenti, disoccupati e operai. Bloccato a Genova l’accesso alla sopraelevata di fronte a piazzale Kennedy. Un gruppo di manifestanti che si è staccato dal corteo principale ha occupato i binari della stazione di Genova Brignole, bloccando il traffico ferroviario. Bloccata anche la stazione di Imperia. Rallentamenti al casello autostradale di Bolzaneto e agli accessi al varco portuale di San Benigno. Dimostrazioni sono state segnalate anche a Ventimiglia e Savona.
Campania – Sono state due nella notte le azioni di protesta del movimento dei ‘forconi’ nei pressi di Napoli: un volantinaggio sulla SS 7 bis all’altezza di Nola e un tentativo di ‘sensibilizzazione’ nei pressi del casello di Palma Campania sulla A30 da parte di circa 60 manifestanti.
Bari – Iniziative anche nel capoluogo pugliese: un presidio, con occupazione dei camion sulle prime due corsie della tangenziale di Bari in entrambe le direzioni di marcia, si è svolto fra l’uscita di Poggiofranco e quella di Carrassi. Disagi e code sulla statale 16. In provincia di Bari l’altro presidio è stato attuato sulla strada provinciale 231 all’altezza di Corato.
Catania – Al casello di San Gregorio dell’autostrada A18 Messina-Catania, una delegazione di una decina di manifestanti ha trascorso la notte sul posto annunciando un volantinaggio.
Friuli Venezia Giulia – Anche in Friuli Venezia Giulia si tengono presidi di protesta, che si chiamino Forconi, Indignati o Comitato 9 dicembre. Manifestazioni con la richiesta di un nuovo modello d’Europa che abbia maggiore sovranità politica e monetaria si sono viste a Trieste, in provincia di Pordenone e Udine.
Fonte Adnkronos