Mandela: l’omaggio dei Grandi. Obama, ”un gigante come Gandhi”

mandela memorialJohannesburg, 10 dicembre 2013 – Migliaia di sudafricani affollano lo stadio FNB di Soweto, a Johannesburg, per partecipare alla cerimonia religiosa in onore di Nelson Mandela. Un saluto di giubilo per l’ingresso nello stadio del presidente Usa, Barack Obama.
“E’ un particolare onore essere qui, con voi, per celebrare una vita, quella di Mandela, come quella nessun altro”, ha detto Obama iniziando il suo discorso.
Mandela, ha aggiunto Obama, e’ stato “un gigante della storia”, “non e’ un’icona”, “era un uomo in carne ed ossa”, che ammetteva le sue imperfezioni ed e’ per questo che “lo amavamo cosi’ tanto”, ha proseguito nel suo elogio funebre a Nelson Mandela. “La tentazione e’ di ricordare Mandela come un’icona, ma Madiba ha resistito a questo quadro privo di vita”, ha detto Obama tra gli applausi. “Madiba insisteva per condividere con noi i suoi dubbi, le sue paure, i suoi calcoli sbagliati, insieme alle sue vittorie. Diceva ‘Non sono un santo a meno che non pensiate che un santo sia un peccatore ma che continua a provarci”. Troppi leader che celebrano oggi Nelson Mandela, in realta’ non tollerano il dissenso dei loro popoli, ha aggiunto Obama. “Ha reso me un uomo migliore” ha detto Obama che e’ riuscito con il suo discorso a toccare gli animi della platea.
Obama celebra “un gigante della storia”
Un altro momento ‘storico’ si e’ registrato quando il presidente Usa e quello cubano, Raul Castro, hanno scambiato qualche breve battuta e si sono stretti la mano dinanzi alla folla oceanica Obama – che era sbarcato nelle prime ore del giorno a Johannesburg, insieme alla moglie Michelle e all’ex presidente George W. Bush, con la moglie Laura – e’ stato tra gli ultimi ad arrivare al servizio religioso, un’ora dopo l’inizio della cerimonia, perche’ anche il suo corteo e’ rimasto ‘intrappolato’ nei ritardi che hanno rallentato l’inizio della cerimonia. Ma le 80mila persone nello stadio, sotto il diluvio di pioggia che non da’ tregua dalle prime ore del giorno, hanno esultato quando l’hanno visto inquadrato sul grande schermo dello stadio, nella tribuna accanto alle altre autorita’.

A Johannesburg sono presenti anche altri due ex presidenti americani, Bill Clinton, accompagnato da Hillary e dalla figlia Chelsea, e John Carter. Per l’Italia e’ presente il presidente del Consiglio, Enrico Letta. Il premier parla di Nelson Mandela come una “lezione per l’Europa”: “La sua figura e’ quella di un uomo che ha lottato e unito – ha dichiarato Letta – e’ una lezione per l’Europa. Venendo qui si capisce che o l’Europa si unisce o non conta nulla”. Per il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, Mandela “non odiava le persone ma odiava l’odio e ha mostrato il grande potere del perdono”.

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Rivolto ai grandi del mondo, Ban ha aggiunto che “questo e’ stato il dono e la lezione” di Mandela. “Questo grande baobab ha lasciato profonde radici”, ha aggiunto il ‘numero uno’ del Palazzo di vetro. Il presidente sudafricano, Jacob Zuma, e’ stato invece piu’ volte fischiato dalla folla. Zuma ha perso popolarita’ per gli scandali e le accuse di corruzione che lo hanno rincorso nell’ultimo anno.
Il presidente, a cui e’ stato affidato il compito di chiudere gli interventi degli invitati alla cerimonia, e’ stato fischiato al suo ingresso nello stadio, quando e’ stato presentato all’inizio dell’evento, e anche quando e’ stato inquadrato sul grande schermo, mentre prendeva la parola Thanduzolo Mandela, il rappresentante della famiglia a cui e’ stato affidato il compito di portare il messaggio degli eredi. (AGI)