Roma, 10 dicembre 2013 – La Chiesa di Irlanda torna a chiedere scusa per la piaga della pedofilia che per anni ha coinvolto il clero nel Paese. Lo fa nel giorno in cui vengono pubblicati i diversi rapporti delle diocesi dai quali emerge tutto il lavoro che si sta compiendo per la salvaguardia dei bambini. Ma cio’ che e’ accaduto nel passato non puo’ essere cancellato con un colpo di spugna. Tanto piu’ che anche Papa Francesco ha istituito proprio qualche giorno fa una apposita Commissione con l’obiettivo di proteggere i bambini. Il cardinale irlandese Sean Brady, arcivescovo di Armagh, si dice ”veramente dispiaciuto” di quanto accaduto nel passato. ”Questa diocesi – scrive il cardinale riferendosi ad Armagh – e’ pienamente impegnata per la salvaguardia dei bambini e dei giovani. Tuttavia i miei primi pensieri oggi sono per coloro che sono stati abusati. So che per voi, vittime di abusi e le vostre famiglie, giornate come quella di oggi – dice il card. Brady – sono particolarmente difficili. Avete sofferto terribilmente e io ne sono veramente dispiaciuto. Prego per voi e lavorero’ per assicurare che siate sostenuti nel cammino verso la guarigione e la pace”. Il cardinale irlandese sottolinea che le politiche e le pratiche adottate vanno nella giusta direzione ma avverte: ”In ogni momento, quando e dove i bambini sono coinvolti in attivita’ della Chiesa, la vigilanza e’ la nostra parola d’ordine”. Ma da ogni angolo del Paese oggi sono arrivati messaggi dello stesso tenore, da quello del vescovo di Kerry Ray Browne’s al vescovo di Achonry Brendan Kelly, dal vescovo Seamus Freeman di Ossory a quelli delle diocesi di Down and Connor o di Cashel & Emly. Se la Chiesa di Irlanda e’ impegnata ad uscire dal tunnel e comunque registra progressi nelle pratiche adottate per aiutare le vittime e per evitare nuovi abusi, dall’Australia invece arrivano notizie di tenore diverso. La Chiesa cattolica d’Australia e’ infatti finita nel mirino della Commissione nazionale d’inchiesta sulle risposte delle istituzioni agli abusi sessuali a minori. Nella prima comparizione della Chiesa davanti alla Commissione, il legale che la rappresenta, Peter Gray, ha riconosciuto che molti minori hanno subito abusi, che i crimini sono stati insabbiati, che i responsabili sono stati protetti e le vittime non credute. Tornando alla Commissione vaticana, Padre Hans Zollner, preside dell’Istituto di Psicologia e responsabile del Centro per la protezione dell’Infanzia della Pontificia Universita’ Gregoriana oggi ha sottolineato che ”la decisione di Papa Francesco e’ di grande importanza per tutta la Chiesa” ed ”e’ la prima decisione concreta che nasce dal Consiglio degli 8”, il gruppo di cardinali costituito dal Papa per aiutarlo nella riforma della Curia. (ANSA).