L’episodio risale al due novembre scorso a Palermo, zona Noce
Palermo, 11 dicembre 2013 – Un pestaggio violento, a sangue, in cinque accaniti su una vittima. Colpevole, nella loro perversa mentalità, di non voler cedere al ricatto della mafia pagando il pizzo. È accaduto a Palermo, nel quartiere Noce, dove un uomo è stato aggredito per non aver voluto pagare la «tassa» d’apertura di un piccolo negozio di tendaggi. Il commerciante ha cercato in tutti i modi di opporsi alla richiesta estorsiva, ha rifiutato tutte le mediazioni, poi ha tentato perfino un bluff, dicendo che aveva denunciato tutto alla polizia. Poi il 2 novembre è scattata la spedizione punitiva. E così i boss gli hanno urlato cornuto e sbirro, lo hanno pestato a sangue, ma non hanno piegato la sua convinzione. L’imprenditore non si è dato per vinto e , stavolta davvero, è andato in commissariato. Stamane l’operazione antimafia scattata a seguito della denuncia ha portato all’arresto di otto persone, tra cui un minorenne. È stato il negoziante a raccontare tutto agli investigatori.
L’AGGRESSIONE – Il raid è stato documentato dalle telecamere di sorveglianza installate nell’esercizio. «Ero uscito dal negozio per andare al bar con un amico», ha spiegato il commerciante agli uomini della sezione Criminalità organizzata, «e mi sono trovato davanti un giovane che mi diceva: sei uno sbirro. Non ho fatto in tempo a rispondere a quella provocazione, che sono stato colpito con una violenta testata in faccia». Non contento l’estorsore pochi minuti dopo è tornato con altri cinque uomini: «Mi picchiavano e dicevano Sei cornuto e sbirro – ha raccontato l’uomo sotto choc – Ricevuto il primo colpo, all’occhio, sono caduto per terra e non ho avuto la possibilità di reagire».
GLI ARRESTI – Massimiliano Di Majo, 26 anni, ha colpito il negoziante 13 volte con un mazzuolo, un grosso martello utilizzato dai muratori, lasciandolo per terra con numerose ferite al volto e in testa. Di Majo si è accanito anche contro il genero del commerciante, rimasto due giorni in coma. Tra gli arrestati anche un «emergente» che gli investigatori indicano come il nuovo capomafia della Noce, Giuseppe Castelluccio, di 37 anni. Con lui sono finiti in carcere anche Carlo Russo, di 53 anni, Giovanni Buscemi, di 45, e Marco Neri, di 39. L’accusa per tutti è di associazione mafiosa. Insieme a Di Majo sono stati invece rrestati per l’aggressione del commerciante Angelo De Stefano e il marocchino Chercki El Gana: per loro l’accusa è di tentato omicidio ed estorsione.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno