Bari, 12 dicembre 2013 – «Abbiamo due importanti leader politici come Silvio Berlusconi e Beppe Grillo che per vie diverse sostanzialmente ispirano questa protesta chiedendo l’uno ai carabinieri di disobbedire ai loro comandanti e l’altro dicendo che “se mi arrestano faremo la rivoluzione”». Così Michele Emiliano, sindaco di Bari, analizza le motivazioni alla base della protesta di Forconi di Puglia. «La criminalità organizzata – ha proseguito Emiliano al termine di una riunione in Prefettura – è presente, anche mie vecchie conoscenze ad Andria e Barletta. Hanno colpito anche alcune aziende come il pastificio Mastromauro ed Exprivia e la grande distribuzione. Ci saranno alcune persone in buona fede. Casa Pound e Forza Nuova sono qui sotto a protestare e sono unite nel sottolineare ciò che è evidente: i nostri governi vivono in una specie bolla romana, non vedendo cosa succede a chi viene sfrattato o non riesce più a pagare l’affitto del negozio. Servirebbero anche provvedimenti temporanei per lenire questi problemi con provvedimenti di legge». E ancora. «Se c’è una sofferenza il governo se ne deve fare carico, non può lasciare la gestione di questa roba a un pregiudicato, Berlusconi, o a una persona che vuole andare subito alle elezioni, Beppe Grillo, per in qualche modo ottenere un risultato politico».
LA RIUNIONE – Emiliano ha partecipato al comitato dell’ordine e la sicurezza, con all’ordine del giorno la situazione nelle città e lungo le strade assediate dai Forconi. Il prefetto Mario Tafaro ha voluto fare il punto in particolare sulle quattro città della provincia che ricadono sotto la giurisdizione della procura di Trani, oltre che su quella del capoluogo barese, dove la protesta ha mantenuto toni civili con presìdi sulla tangenziale tra Poggiofranco e Carrassi. Non altrettanto si può dire per Molfetta, invece, dove martedì alcuni gruppi di manifestanti hanno costretto centri commerciali e aziende della zona Asi a chiudere, evacuando i dipendenti. All’incontro erano presenti i sindaci oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine (tra gli altri c’erano il comandante provinciale dei carabinieri, Rosario Castello, e quello della forestale, Giovanni Misceo) e delle due procure competenti (erano presenti il procuratore di Bari facente funzioni, Pasquale Drago, e il procuratore aggiunto di Trani, Francesco Giannella). Come già accaduto nel vertice di questa mattina in procura a Trani, anche in prefettura a Bari è emerso forte il sospetto che dietro le proteste di questi giorni ci siano infiltrazioni criminali. Lo ha ribadito forte, all’uscita, anche lo stesso primo cittadino di Bari.
LE DECISIONI – Un’intensificazione delle misure di vigilanza è stata disposta dal comitato. «Nella riunione – spiegano dalla prefettura – sono state assunte idonee misure al fine di fronteggiare la protesta in atto e sarà fondamentale la sinergia istituzionale tra enti locali e associazioni di categoria».
Fonte Corriere della Sera