Johannesburg, 12 dicembre 2013 – Ci sarebbe un attacco schizofrenico dietro lo strano gesticolare dell’interprete per i sordi al memoriale di Johannesburg per Nelson Mandela, in cui nessuno degli interventi e’ stato tradotto nella lingua dei segni. E’ stato lui stesso a giustificarsi cosi’ in un’intervista, spiegando che soffre di questo tipo di attacchi e che aveva preso un medicinale, ma una volta sul palco l’emozione lo ha tradito e ha cominciato a sentire voci e ad avere allucinazioni.
“Non potevo farci nulla, ero solo in una situazione molto pericolosa”, ha raccontato il 34enne Thamsanqa Jantjie al quotidiano Star, “ho cercato di controllarmi e di non mostrare cio’ che stava accadendo, mi dispiace molto, e’ la situazione in cui mi sono trovato”. Alla domanda del perche’ non avesse semplicemente abbandonato il palco, Jantjie ha spiegato che si sentiva una grande responsabilita’. “La vita e’ ingiusta, questa malattia e’ ingiusta”, ha affermato. – La vicenda resta pero’ un giallo, anche perche’ in un’altra intervista a Talk Radio 702, un’emittente sudafricana, lo stesso interprete si era definito soddisfatto della sua prestazione: “Assolutamente, si’, credo di essere stato un campione della lingua dei segni”.
Dopo le proteste della comunita’ dei sordi, anche a livello internazionale, per non avere visto tradotti correttamente i discorsi di leader conme Barack Obama e Jacob Zuma, Raul Castro e Ban ki-moon, si era aperta la caccia all responsabile di questo clamoroso flop in mondovisione. Il governo si e’ difeso afermando di non sapere chi fosse l’interprete del Soccer City stadium e l’Istituto dei traduttori ha spiegato di aver gia’ ricevuto reclami in passato per l’operato di Jantjie, ma nessuno aveva preso provvedimenti. (AGI)
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