Mafia: tradì i patti, svelato movente omicidio Daniele Paratore

Foto: Francesco Di Stefano
Foto: Francesco Di Stefano

Catania, 14 dicembre 2013 – La polizia di Catania ha notificato a Francesco Di Stefano, di 40 anni, detenuto nel carcere di Torino, una ordinanza di custodia cautelare perche’ ritenuto, in concorso con il collaboratore di giustizia Michele Musumeci, di 31 anni, gia’giudicato dalla Corte d’Assise, responsabile dell’omicidio di Daniele Paratore, ucciso a 35 anni il 18 aprile del 2009. L’uomo e’ anche accusato di detenzione e porto illegali di armi da fuoco aggravati dall’aver agito per agevolare l’attività dell’associazione mafiosa dei ‘Cursoti milanesi’ della quale Di Stefano era a capo.

Secondo quanto accertato, Paratore per l’acquisto di stupefacenti avrebbe accumulato debiti nei confronti di trafficanti che, non ottenendone il pagamento, avevano deciso di ucciderlo. Per sfuggire ai trafficanti, inoltre, avrebbe chiesto protezione nel gruppo dei ‘Cursoto milanesi’, che gestisce gran parte dello spaccio di droga in quel quartiere. La cosca saldo’ subito parte dei suoi debiti, chiedendogli in cambio di vendere lo stupefacente per conto del sodalizio. In un primo momento Paratore avrebbe mantenuto i patti ma successivamente sarebbe tornato a spacciare per conto proprio. Cio’ non fu assolutamente tollerato dal gruppo, che decreto’la sua uccisione. (Adnkronos)