Nicosia, 15 dicembre 2013 – Persino un comandante dei ribelli ha fatto le spese dell’eccezionale ondata di gelo che ha investito la Siria e l’intero Medio Oriente: lo ha riferito Rami Abdel Rahman, direttore dell’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, organizzazione dell’opposizione in esilio con sede in Gran Bretagna, secondo cui il cadavere dell’uomo, non identificato ma appartenente al gruppo islamista della Brigata Suqour al-Sham (Falconi del Levante; ndr), e’ stato “ritrovato lungo il tragitto dalla provincia nord-occidentale di Idlib a Homs”. La vittima, sulla quarantina, non presentava ferite da arma da fuoco ne’ altre lesioni. “E’ morto durante una tempesta di neve”, ha concluso Abdel Rahman. “Il corpo era congelato”. Sempre nella provincia centrale di Homs, ha aggiunto, sono stati rinvenuti i resti assiderati di due persone sulla trentina, morte in analoghe circostanze mentre tentavano di raggiungere quella vicina di Hama, piu’ a nord. Nei giorni scorsi il freddo aveva ucciso due bambini in tenera eta’, uno ancora e nella provincia di Homs e l’altro in quella di Aleppo, entrambi in aree controllate dagli insorti. Il maltempo non ha comunque fermato i combattimenti, in particolare sul fronte di Adra, strategica localita’ situata una ventina di chilometri a nord-est di Damasco, da quattro giorni obiettivo di una controffensiva lealista su vasta scala. (AGI)
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