I militari dell’Arma l’hanno trovato dopo la telefonata di un senzatetto che era stato accanto al corpo per ore senza accorgersi di nulla
Verona, 15 dicembre 2013 – Una torretta dell’Enel abbandonata. Come era abbandonato lui. Tanto che quello spazio, alle ex cartiere Saifecs, è diventato la sua tomba. A chiamare i carabinieri, è stato uno che come lui quella torretta in via Garofoli a San Giovanni Lupatoto l’aveva eletta a rifugio. Era mummificato, quel cadavere che i militari dell’Arma hanno ritrovato dopo la telefonata di un senza fissa dimora. Talmente mummificato da sbriciolarsi appena veniva mosso. Nessun documento, nulla che possa – al momento – portare a un riconoscimento, per quel cadavere che come bara aveva solo la coperta che lo ricopriva.
E’ stato portato all’istituto di medicina legale del policlinico di Borgo Roma per l’autopsia, quel cadavere. E ogni ipotesi è aperta. In quello spazio chiuso che molti barboni utilizzano come camera da letto, quel corpo potrebbe esserci da molto tempo. A un primo esame visivo, non sono visibili segni di violenza. Ma potrà essere solo l’esame autoptico a dare un’eventuale motivazione di quella morte. E un eventuale nome a quel cadavere. Ai carabinieri l’uomo che l’ha ritrovato ha raccontato di essere entrato nella torretta la notte precedente e di non essersi accorto di nulla. Poi è tornato e ha detto di aver capito che quello che gli era stato accanto per ore era un cadavere. Probabilmente di un clochard come lui. E se fino ad oggi viene scartata l’ipotesi di una morte violenta, tutto il resto rimane da stabilire. A partire da quanto tempo quel corpo che non ha ancora un nome fosse stato lì.
R.C.
Fonte: Corriere del Vento