Roma, 20 dicembre 2013 – Al momento della cattura Bartolomeo Gagliano “aveva una pistola calibro 7,65 con il colpo in canna e il caricatore inserito”. A ricostruire alcuni particolari dell’arresto del serial killer evaso a Genova e’ Gennaro Capoluongo, direttore del Servizio di cooperazione internazionale di polizia. “Il suo atteggiamento ci conferma quanto fosse pericoloso – sottolinea Capoluongo – nella stanza dell’albergo di Mentone da lui occupata sono state trovate anche numerose munizioni calibro 28, calibro 22 e calibro 9, oltre a molte pasticche di cui va ancora accertata la natura”.
Proprio in questi minuti la polizia francese ed alcuni ufficiali di collegamento italiani stanno procedendo alla perquisizione della stanza. Subito dopo la notizia della fuga, “e’ stato diramato un ‘orange notice’ Interpol – spiega Capoluongo – con la quale abbiamo chiesto la collaborazione dei 189 Paesi”. La prima notizia dell’attraversamento della frontiera di Ventimiglia risale al 18 dicembre: “La notte successiva abbiamo avuto la certezza che fosse a Nizza ed abbiamo cominciato a monitorare la zona. Stamattina e’ stata localizzata la Panda rapinata dal Gagliano e alle 13,50, a conclusione di un attento servizio di osservazione, la polizia giudiziaria francese e’ potuta intervenire bloccando il latitante”.
Gagliano non ha opposto resistenza all’arresto: tra i vari elementi da approfondire, resta l’eventuale appoggio di complici. “Bisogna anche capire – aggiunge Capoluongo – perche’ abbia puntato proprio su questa zona, se conosceva qualcuno o se semplicemente era la piu’ vicina alla frontiera”. (AGI)
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