Bartolomeo Gagliano in Procura a Nizza. Gli è stato contestato il reato di porto d’arma illegale. La polizia francese indaga su presunti rapporti con la camorra
Genova, 22 dicembre 2013 – Sarà prima processato in Francia e poi estradato. Passerà un anno o forse più prima che rientri in Italia Bartolomeo Gagliano, il serial killer evaso durante un permesso premio a Genova e arrestato tre giorni dopo dalla police nationale a Mentone in Francia.
Stamane il procuratore di Nizza gli ha contestato il reato di possesso della pistola Beretta 7,65 con la quale ha rapito un panettiere per farsi condurre da Savona a Genova. Un interrogatorio di rito alla presenza di un avvocato d’ufficio e di un interprete, al quale seguiranno nei prossimi giorni, a Nizza, altri interrogatori e poi forse perizie psichiatriche e infine il dibattimento in aula.
Ci sono buone ragioni per credere che gli investigatori transalpini vogliano fare accertamenti più approfonditi sui tre giorni trascorsi dal ricercato in Costa Azzurra. La polizia francese ha rispolverato vecchie segnalazioni su Bartolomeo Gagliano, che durante una delle sue fughe era sospettato d’essere entrato in contatto con elementi di vertice della camorra conosciuti negli anni Ottanta nel manicomio giudiziario di Aversa. Un sicario assoldato dalla criminalità organizzata, capace di sparare, e “non punibile” perché folle? Per la
Brigade nizzarda, è un’ipotesi.
Come quella di un misterioso complice, con cui il pluriomicida si sarebbe incontrato la notte di martedì. Resta un enigma come si sia procurato la Beretta 7,65 usata durante la fuga e trovata nel cruscotto della Panda verde chiaro rubata al panettiere di Savona, e pure perché avesse anche proiettili di altro calibro e parecchio denaro contante a disposizione. Secondo alcuni testimoni, il giorno dell’arresto avrebbe parlato con un telefono cellulare, poi scomparso.
Fonte: La Repubblica
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