Roma, 24 dicembre 2013 – Una vera e propria miniera di beni, anche artistici. Ernesto Diotallevi, ritenuto dalla magistratura un ex appartenente alla Banda Magliana, ma assolto in via definitiva da questa accusa, continua a riservare sorprese a chi si occupa di lui. Dopo l’ingente sequestro di beni mobili ed immobili, del valore di 25 milioni di euro, avvenuto il 12 novembre scorso, un altro colpo è stato messo assegno dagli investigatori della Guardia di Finanza e dai carabinieri del Ros.
Quadri di Giacomo Balla, Mario Schifano e Sante Monachesi dipinti di scuola romana, campana e francese dell’800 e del ‘900, e poi mobili di antiquariato di ingente valore, un pianoforte di mogano, tavoli intarsiati e specchiere. Il tutto prelevato nell appartamento di Diotallevi nella prestigiosa dimora di Fontana di Trevi. Valore dei beni, per gli investigatori, un milione di euro. Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal presidente del Tribunale di Roma su richiesta della Direzione distrettuale antimafia ed ha riguardato non solo Diotallevi, ma anche la moglie Carolina Lucarini. Alla base dell’iniziativa, secondo gli investigatori, lo spessore criminale di Ernesto Diotallevi da “lungo tempo cristallizzato negli atti processuali di numerose inchieste, che hanno evidenziato l’illecito accumulo di grossi proventi che sarebbero tuttora nella sua disponibilità”.
Tra le opere di Balla, anche un trittico a tempera, e poi dipinti di Franco Angeli, Norberto Proietti, Ana Maria Laurent, Antonio Balbo detto ‘Abate’ e Aldo Riso. Una passione per l’arte dettata – come hanno sottolineato gli inquirenti – “non tanto da esigenze estetiche, quanto soprattutto perché le opere, non essendo soggette a particolari registrazioni, in molteplici casi sfuggono ai provvedimenti ablativi emessi dall’Autorità Giudiziaria, rilevando la loro presenza solo in una fase successiva, all’atto dell’emissione di specifici provvedimenti che colpiscono l’indiziato di appartenere ad associazioni mafiose, ovvero che risulti vivere abitualmente con proventi illeciti”. In questo ambito le Fiamme Gialle ed i Carabinieri del Ros di Roma, attraverso articolate indagini economico-patrimoniali, sono riusciti ad individuare il vasto patrimonio personale di Diotallevi ed ulteriori beni fittiziamente intestati a persone fisiche o giuridiche compiacenti, per creare una schermatura volta a fronteggiare eventuali provvedimenti della magistratura. (ANSA)