Trento, 26 dicembre 2013 – Una vicenda dolorosa e terribile, quella di una famiglia di una frazione di Caldes, che è esplosa con violenza sabato mattina presto. Una vicenda che ha portato all’ospedale l’anziano padre di 70 anni e in carcere il figlio di 41. Una situazione che è arrivata al suo apice, ma che si trascinava da molto tempo. La famiglia, composta da una coppia di settantenni e dal figlio, vive tutta insieme in una casa della frazione della val di Sole. Il menage era complicato già da tempo a causa di problemi vari. Già in passato c’erano state liti, ma sabato mattina la situazione è peggiorata di colpo.
Verso le 7,30 del mattino, è scoppiata una lite tra padre e figlio. In un primo momento, si erano limitati alle parole. Ma poi, il figlio è passato alle vie di fatto e ha picchiato il padre. Prima lo ha inseguito per la cucina e per tutto l’alloggio. Poi lo ha preso a calci. Ma non si è accontentato di questo. L’uomo ormai non ci vedeva più. Ha gettato il papà a terra e gli ha stretto le mani al collo.
In un angolo della casa la moglie dell’anziano e mamma dell’aggressore. La donna, ormai avanti con l’età anche lei, ha cercato di dissuadere il figlio dal suo intento. Lo ha implorato di smetterla, di lasciare in pace il padre. Ma ogni preghiera è stata inutile. Il figlio della coppia sembrava una furia scatenata. Non ascoltava la madre e neanche gli urli del padre. Così l’anziana ha preso il telefono e ha chiamato i carabinieri.
I militari della stazione di Revò sono arrivati in pochissimi minuti. Ma al loro arrivo l’uomo si è arrabbiato ancora di più. Ha lasciato perdere il padre e se l’è presa con i carabinieri che cercavano di portarlo alla ragione. I militari hanno faticato non poco a bloccarlo e a calmarlo. Poi, l’hanno ammanettato e l’hanno portato in prigione. L’uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Già oggi dovrebbe comparire davanti al gip di Trento per la convalida dell’arresto. Nel frattempo, il padre dell’uomo è stato portato all’ospedale di Cles per essere visitato. Aveva riportato contusioni in tutto il corpo ed escoriazioni al collo. I medici hanno emesso una prognosi di 5 giorni.
Ma le ferite più gravi sono quelle che non si vedono, le ferite dell’anima. La lite è arrivata al culmine di una situazione ormai pesante con incomprensioni e litigi continui. L’aggressione violenta di sabato mattina ha fatto esplodere una situazione che già si trascinava da tempo.
Fonte: Trentino