Assolto, arrestato e poi liberato

giustizia processoIl giudice non convalida l’arresto europeo di Andrea Saba, il 38enne di Poggio Renatico al centro di un caso giudiziario Era accusato di un omicidio di 15 anni fa a Vienna, per cui da 10 anni è stato dichiarato innocente

Ferrara, 29 dicembre 2013 – E’ già tornato a casa, dopo l’udienza in cui il giudice della Corte d’appello di Bologna non ha convalidato il suo arresto, il Mae, mandato di arresto europeo che gli era stato notificato dai carabinieri nei giorni scorsi. Un provvedimento che era partito dall’Austria, da Vienna addirittura il 3 febbraio scorso: così questa è diventata la vicenda del dopo, per Andrea Saba, 38 enne che abita a Poggio Renatico, al centro oggi di un caso giudiziario tra Austria e Italia che rischia di deflagrare.

Dopo 10 mesi dalla richiesta d’arresto, ecco la notifica e il suo arresto materiale. Peccato che per lo stesso reato Saba sia stato assolto 10 anni fa, in Italia, dalla Corte di Cassazione «con sentenza irrevocabile» e dunque il giudice italiano all’udienza per il suo arresto, non ha potuto che far rilevare la «irrevocabilità» del giudizio italiano e dunque porlo in libertà, non essendovi «i requisiti per la consegna». «Ora il mio assistito – spiega l’avvocato Alessandro Cristofori di Bologna – è libero, ma resta a disposizione dell’autorità giudiziaria austriaca.
Confidiamo che il caso venga chiarito al più presto» si limita a dire il legale, ipotizzando che ora sulla base della non convalida dell’arresto e dell’atto del giudice italiano, la magistratura austriaca potrebbe revocare il mandato e archiviare il procedimento, vista la assoluzione di Saba e la impossibilità di esser processati due volte per lo stesso reato secondo il principio del ne bis in idem.
Come si ricorda i fatti risalgono al 1998 quando in una tentata rapina venne ucciso un gioielliere a Vienna di cui furono accusati tre italiani, Saba era uno di questi. Ma sia lui che gli altri due sono stati, nel corso degli anni, assolti. Ora il caso torna a galla dopo 15 anni dal delitto, 10 anni dall’assoluzione, 10 mesi dall’arresto: troppi «dopo»: anche in Austria non è che la giustizia sia così veloce.

Fonte: La Nuova Ferrara

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