Un rumeno di 25 anni e due ragazze di 19 e 18 anni hanno passato la notte in carcere per essersi impossessati di uno smartphone da 300 euro
Udine, 29 dicembre 2013 – Tre giovani hanno passato la notte in carcere dopo aver strappato di mano a un ragazzo di 17 anni il suo telefonino di ultima generazione. Quando lo hanno visto camminare in via Treppo verso le due di mattina, il ragazzo stava parlando al cellulare e quindi teneva in bella vista il suo smartphone. Così i tre hanno pensato bene di avvicinarlo e di farsi consegnare il telefono dopo averlo bloccato tenendogli una mano sul viso. Il ragazzo ha cercato di fare resistenza, ma i tre, un rumeno di 25 anni, una polacca di 19 e una neo diciottenne, lo hanno colto di sorpresa e si sono subito allontanati a piedi.
Il proprietario del telefono però non si è perso d’animo. Si è messo subito in contatto con la polizia e quando, pochi minuti dopo, sono intervenute le Voalnti della polizia, ha fornito agli agenti una descrizione accurata dei tre rapinatori.
Alla squadra Volante, coordinata dal commissario capo Marco Lovrovich, è bastato poco per rintracciare i tre che da via Treppo si erano spostati verso la stazione e poi nella zona di viale Palmanova. I poliziotti li hanno visti mentre da via Mistruzzi si spostavano in via Bombelli dove hanno cercato di fuggire nascondendosi nell’androne di un condominio. Tutto inutile. Gli agenti li hanno individuati e arrestati. I tre dovranno rispondere dell’accusa di rapina.
Alexandru Picu, romeno di 25 anni residente a Campoformido è stato accompagnato nella casa circondariale di via Spalato a Udine mentre Isabella Chieregatti, polacca di 19 anni senza fissa dimora e Darla Nani di 18 anni residente a Codroipo sono finite nel carcere femminile di via del Coroneo a Trieste. Dell’accaduto è stato informato il magistrato di turno, il sostituto procuratore Viviana Del Tedesco.
Quando sono stati sorpresi dalla polizia i tre non avevano il cellulare di cui si erano liberati poco prima molto probabilmente perché, essendo protetto dal numero Pin, era per loro inutilizzabile. Gli agenti, ricostruendo il loro percorso da via Treppo a via Bombelli, sono però riusciti a ritrovarlo e lo hanno così restituito al legittimo proprietario.
Cristian Rigo
Fonte: Messaggero Veneto