Roma, 4 gennaio 2014 – ”Il momento del recupero è stato particolarmente emotivo. Prima si sono visti tra i rami di un albero due grandi occhi azzurri in un volto incorniciato da riccioli biondi poi, tra il tronco e una sicura roccia, un fagotto con le braccia tese e i piedini scalzi. Piangere di gioia insieme a qualche altro soccorritore, è stato un atto naturale e liberatorio dopo tanta preoccupazione e tensione accumulate”. Gianluca Vannoli, il sovrintendente della Forestale in servizio presso il Comando Regionale del Lazio come responsabile operativo del 1515 Pronto Intervento del Corpo forestale dello Stato, racconta così la profonda emozione provata nel soccorrere i due fratellini dispersi la notte di San Silvestro sul monte Livata.
Una conclusione ritenuta nella lunga esperienza di operatore in montagna di Vannoli un miracolo, grazie alla capacità dei bambini di trovare ricovero e forza per trascorrere la notte e di lasciare, volontariamente o involontariamente, piccole tracce del loro passaggio, aiutando così i circa 300 volontari impegnati nelle ricerche. Questo soprattutto a confronto con altri precedenti salvataggi di persone adulte trovate in condizioni peggiori o che addirittura non sono sopravvissute dopo una notte all’addiaccio. (Adnkronos)
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