Padre rinviato a giudizio per abusi sul figlio, la Cassazione ”può continuare a vederlo”

giustizia processo tribunaleRoma, 10 gennaio 2014 – Un padre rinviato a giudizio con l’accusa di abusi e lesioni ai danni del figlio nato nel 2005 continuerà a vedere il bambino perchè interrompere il rapporto significherebbe “renderlo irrecuperabile”. Lo ha stabilito la Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso della mamma del bambino che si è opposta alla decisione della Corte d’appello di Roma (luglio 2012) di ripristinare i rapporti, pure se protetti, tra padre e figlio presso un centro specializzato per non pregiudicare il rapporto futuro tra i due. La madre si è opposta alla decisione sulla base del fatto che l’uomo è stato rinviato a giudizio per presunti abusi e lesioni ai danni del figlio.

In particolare, la donna ha evidenziato che “l’accertamento delle responsabilità del genitore” impedirebbe “in maniera assoluta la relazione tra padre e figlio”. La Prima sezione civile ha dichiarato inammissibile il ricorso della madre e ha osservato che “la Corte ha disposto la ripresa dei rapporti padre-figlio, circondandola peraltro di stringenti cautele, sul rilievo basato su esiti di indagini peritali appositamente disposte, che ulteriori indugi avrebbero comportato la definitiva irrecuperabilità della relazione padre-figlio, con conseguente grave danno per quest’ultimo”.

Inoltre, sulle decisioni in materia di affidamento dei figli minori – ricorda ancora piazza Cavour – “il giudice che le emette non ha il potere di determinare anche gli esiti di un successivo giudizio prendendo posizione su mere ipotesi di fatti futuri (nella specie, la eventualità dell’accertamento degli abusi)”. (Adnkronos)