Aosta, 17 gennaio 2014 – A 18 giorni dalla scomparsa dell’ insegnante Christiane Seganfreddo diminuiscono le speranze di un allontanamento volontario e si fanno largo anche le ipotesi della disgrazia e del gesto estremo. “Stiamo valutando anche la possibilita’ di far intervenire cani per la ricerca di resti umani e sangue”, spiega il Questore di Aosta, Maurizio Celia. Unita’ cinofile che potrebbero essere impiegate tra il torrente Buthier e i dirupi della collina di Aosta, dove erano partite le prime ricerche. La polizia non trascura nemmeno le eventuali ipotesi delittuose, seppur al momento siano considerate improbabili e prive di riscontri. Nei giorni scorsi hanno dato esito negativo le verifiche nei centri di cura per gli occhi – tra Svizzera, Francia e Italia – che Christiane, 43enne madre di un bimbo di due anni, aveva cercato su internet poco prima di allontanarsi di casa all’alba dello scorso 30 dicembre. Iniziate nell’area di Saumont (sulla collina di Aosta), le ricerche si erano spostate tra Saint-Nicolas e Saint-Pierre, dove a inizio gennaio due testimoni avevano dichiarato di averla vista e un cane molecolare aveva fiutato una sua traccia. Per gli inquirenti e’ probabile che la donna fosse in una situazione di difficolta’ psicologica, seguita alla diagnosi, non definitiva, di una patologia alla occhi (miastenia oculare) . (ANSA).