Palermo, 16 gennaio 2014 – Scoperto dalla Mobile un giro d’affari di oltre 1.500 euro al giono. Tra i fermati anche una vigilessa che si occupava di reclutare le ragazze e chiedeva una percentuale sui guadagni delle prostitute; il Comune, che si costituirà parte civile nel procedimento, ha disposto provvedimenti disciplinari nei suoi confronti. C’erano operai, ma anche liberi professionisti e politici tra i clienti dei tre centri massaggi dietro i quali si nascondeva un vasto giro di prostituzione scoperto dalla Squadra mobile a Palermo. Un giro d’affari per oltre 1.500 euro al giorno con la fila di clienti in attesa nelle strutture per accedere ai ‘servizi’ offerti dalle ragazze reclutate. Massaggi ‘relax’ a partire da 50 euro, e poi ancora ‘body massage’ da 100 euro e prestazioni che nascondevano veri e propri rapporti completi. Per venire incontro alle esigenze dei propri clienti i gestori dei centri in via Petrarca e via Vigo proponevano anche l’orario continuato e persino incontri in hotel per gli aficionados.
“Monitoriamo costantemente l’andamento della prostituzione a Palermo – ha spiegato durante una conferenza stampa il vice questore aggiunto e dirigente della sezione ‘Criminalità straniera e prostituzione’ della Squadra mobile, Rosaria Maira -, ma i numeri emersi da questa indagine sono anche superiori rispetto a quello che immaginavamo. Centinaia di clienti di tutti i ceti sociali e decine di prostitute, italiane e palermitane soprattutto”.
Tra le ragazze che si prostituivano nei tre centri non sono state scoperte minorenni. L’età delle donne, infatti, variava dai 20 ai 45 anni. Tutte erano in difficoltà economiche e tra loro c’era anche un’estetista che aveva da poco perso il lavoro. Le manette sono scattate ai polsi di R.L.V., 52 anni, gestore insieme alla convivente polacca, E.El., 41 anni, finita ai domiciliari, di uno dei due centri a luci rosse scoperti in via Petrarca. Nello stesso stabile al primo piano c’era anche un’altra casa di appuntamenti, gestita da padre e figlia, G.D., destinatario di un ordinanza di custodia cautelare in carcere ed ancora ricercato, e F.D., per cui sono stati disposti i domiciliari.
Trra le persone finite in manette c’è anche una vigilessa, A.T. di 42 anni. La donna si occupava di reclutare le ragazze che dovevano prostituirsi nel centro di via Petrarca. Ma A.T,. chiedeva anche una percentuale sui guadagni delle prostitute, il 10% sulla tariffa base di 50 euro.
L’Amministrazione comunale di Palermo, oltre a costituirsi parte civile nel procedimento, adotterà provvedimenti disciplinari nei confronti della vigilessa. A renderlo noto è il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando. In attesa di ricevere la documentazione formale sulla vicenda e di concerto con il comandante della Polizia municipale, Vincenzo Messina, il primo cittadino ha immediatamente disposto che siano applicate “tutte le misure disciplinari previste” ed ha interessato l’Avvocatura comunale per predisporre la costituzione di Parte civile dell’Amministrazione comunale. (Adnkronos)