Sesso con la ragazzina di 14 anni: il processo è da rifare

giustizia processoAnziano 70enne la pagava: il tribunale ordina di rifare il processo per induzione alla prostituzione

Ferrara, 17 gennaio 2014 – Non vi fu violenza sulla ragazzina di 14 anni. Atti sessuali sì, ma a pagamento. Per questo motivo ieri sera il tribunale (Marini, Testoni e Attinà) che doveva decidere sulla condanna o meno di un anziano accusato di violenza sessuale sulla 14enne, ha – a sorpresa – ordinato di restituire gli atti alla procura e rifare il processo con un altro reato: non più violenza ma induzione alla prostituzione minorile. L’anziano, dunque, pagava la ragazzina che per bisogno accettava i soldi, subendo gli atti sessuali.
E’ questa una nuova e inquietante ipotesi che emerge dal processo giunto ieri pomemeriggio ormai all’epilogo con la richiesta della procura (pm Catstaldini in aula) di 3 anni e mezzo di condanna per l’anziano 70enne: anziano che secondo i riscontri giudiziari di altri processi, non era il solo ad abusare della piccola che oggi è maggiorenne. Una ragazzina, all’epoca dei fatti (il 2008), che viveva in una famiglia tra estreme difficoltà e povertà materiale e morale senza precedenti. Povertà che avrebbe portato la ragazzina – secondo la nuova tesi prospettata dagli stessi giudici sulla base delle testimonianze raccolte durante il processo – ad accettare gli atti sessuali dell’anziano, in un magazzino di sua proprietà, in cambio di soldi.
La prova della sottomissione volontaria della ragazzina a questi atti sessuali sarebbe stata secondo i giudici la testimonianza di una vicina di casa dell’anziano che vedeva arrivare la ragazzina nei presi della casa e che quando la incrociava sembrava quasi vergognarsi o in altre occasioni cambiava addirittura strada.
Ieri in aula c’erano la pm Castaldini e l’avvocato Carlotta Occari a sostenere la parte civile (la Asl), e quindi l’avvocato Stefàno a difendere l’anziano dalle accuse di quegli atti sessuali. Che la ragazzina raccontò diversi anni dopo i fatti. Lo fece dopo esser andata a vivere in una nuova famiglia, affidataria: da qui i racconti sono diventati processi. Al plurale perchè quello di ieri non era l’unico che la vedeva vittima. Altri processi l’hanno vista in questo ruolo e altri due anziani che avrebbero abusato di lei (si trattava di toccamenti, palpeggiamenti e altro) avevano già patteggiato pene di un anno e mezzo. Ciò che emerge da questa vicenda che si è consumata in un paese della nostra provincia è che questi anziani che abusarono della ragazzina, in circostanze e tempi diversi, con episodi singoli, approfittavano delle sue condizioni di vulnerabiltà.
Ora la procura al cui ufficio sono stati restituiti gli atti dal tribunale, dovrà riscrivere l’imputazione, e ripercorrere tutta la trafila imposta dalla procedura penale: insomma, il processo si deve rifare. (d.p.)

Fonte: La Nuova Ferrara