Amianto e altri veleni sotto l’ex pista militare

carabinieri noeLastre di eternit e bidoni di sostanze chimiche: sequestrata un’area di 27mila metri quadrati

Brescia, 15 febbraio 2014 – Anche un’ex pista dell’aeroporto militare di Montichiari (Bs) è stata trasformata in discarica abusiva di rifiuti pericolosi. I carabinieri dei Noe di Brescia hanno trovato decine si lastre di eternit sbriciolate e sostanze chimiche abbandonate da tempo. Nella provincia lombarda con il più alto tasso di criticità ambientali (dopo Milano e il suo hinterland) succede anche questo. I militari comandati dal capitano Alessandro Placidi, sono intervenuti dietro l’ennesima segnalazione dei cittadini e hanno messo sotto sequestro un’area di 27.200 metri quadrati (valore di 300mila euro) attualmente di proprietà della Pama Prefabbricati, società che realizzava capannoni ma che —schiacciata dalla crisi —oggi è in liquidazione.

I RIFIUTI ABBANDONATI. L’area sequestrata è larga 16 metri e lunga un chilometro e 700 metri: corrisponde all’ ex pista di rullaggio aereo già proprietà del demanio pubblico e risalente alla seconda guerra mondiale. Il timore degli inquirenti è che sotto i cumuli di rifiuti pericolosi, si possano celare grosse quantità di Eternit ed altre sostanze chimiche smaltite abusivamente negli anni passati. È stata informata la procura della Repubblica di Brescia ed è scattata una denuncia contro ignoti per i reati di abbandono incontrollato e gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e non. Verranno effettuate altre analisi di Arpa e Asl per capire quanto i veleni abbiano contaminato l’ambiente. Perché si teme che delle scorie combuste possano contenere diossina.

MONTICHIARI, EMERGENZA AMBIENTALE – Ambiente che a Montichiari è già compromesso, come dimostrato tra l’altro dalla puntata di Presa Diretta del 10 febbraio: il paese conta 16 discariche (tra dismesse , abusive e attive) per un totale di 15 milioni di metri cubi di rifiuti stoccati. Tra queste l’Ecoeternit, sequestrata nell’ottobre 2012 (dissequestrata 9 mesi dopo) perché smaltiva amianto non inertizzato regolarmente. C’è anche il sito ValSeco della Systema Ambiente di Malio Cerroni — il re della monnezza romana finito nelle scorse settimane agli arresti— dove sono finite 10mila tonnellate di scorie di nerofumo dal sito inquinato ex Sisas di Pioltello. Systema che avrebbe dovuto bonificare, per un accordo con il Comune, tre vecchie discariche (Accini, Baratti, Bicelli). Non l’ha mai fatto.

Pietro Gorlani
Fonte: Corriere della Sera