Aveva picchiato la fidanzatina. Ci ricasca e picchia pure la nuova

violenzaTommaso Bresolin, 25 anni, era stato condannato. Ora è di nuovo sotto processo per un nuovo caso. Avrebbe colpito la ragazza a calci e pugni, rompendole il cellulare

Castelfranco Veneto (Treviso), 20 febbraio 2014 – Già condannato per aver picchiato la fidanzatina, ci ricasca e finisce alla sbarra per le botte e il sequestro del nuovo giovane amore. Protagonista Tommaso Bresolin, 25enne montebellunese a processo con le accuse di sequestro di persona, molestie, lesioni personali e danneggiamento nei confronti della fidanzata che, all’epoca dei fatti aveva appena 17 anni. Il processo a carico del giovane avrebbe dovuto iniziare questa mattina in tribunale a Treviso, ma è stato rinviato a causa dello sciopero degli avvocati.

Nell’ottobre del 2011 il giovane era già stato condannato a 9 mesi di reclusione, con pena sospesa, per aver picchiato l’ex fidanzatina, minorenne, conosciuta sui banchi di scuola e con la quale aveva avuto una storia d’amore nel 2007. Secondo quanto dimostrato in aula, all’origine dei maltrattamenti c’era l’incapacità da parte del ragazzo di accettare la fine della relazione. Nel settembre dello stesso anno, Bresolin è stato nuovamente denunciato, questa volta dal nuovo amore, una 17enne di Castelfranco ripetutamente picchiata. A provocare la rabbia del giovane, secondo l’accusa, la gelosia. Un incubo culminato la notte del 7 settembre 2011, secondo quanto riportato nel capo d’imputazione, quando il 25enne avrebbe colpito a calci e pugni la ragazza, le avrebbe impedito di andarsene dalla sua abitazione, chiudendola dentro a chiave e rompendole il cellulare per impedirle di chiamare aiuto. Non contento, l’avrebbe trascinata fuori e spinta in auto, continuando a colpirla con calci e pugni. Una volta riuscita a liberarsi, la 17enne era andata in ospedale dove i medici le aveva diagnosticato un trauma cranico, contusioni multiple, la frattura di un molare e vari traumi alle mani e alle ginocchia. La giovane, insieme alla madre, si è costituita parte civile nel procedimento assistita dall’avvocato Gianfranco Beghin.

Milvana Citter
Fonte: Corriere del Veneto