Washington, 20 febbraio 2014 – Non ha ricevuto l’estrema unzione perchè gay. La notizia choc viene dell’archidiocesi di Washington dove Ronald Plishka, omosessuale, colpito da infarto e ricoverato al prestigioso Washington hospital, si è visto rifiutare l’estrema unzione da un prete cattolico. Arrivata sulla pagina d’apertura del ‘Washington Post’ online, la vicenda sta suscitando sconcerto. A raccontarla è stato lo stesso Ronald Plishka, 63 anni, agente di viaggio in pensione, ricoverato il 7 febbraio alla grande clinica della capitale per un attacco di cuore: cattolico devotissimo, chierichetto sino all’età di 18 anni, Ronald pensava non ce l’avrebbe fatta e chiamò un sacerdote.
Il reverendo Brian Coelho, assegnato all’Washington hospital center dallo scorso autunno, avrebbe chiesto al malato di confessarsi, prima di impartire l’estrema unzione. Plishka – ha ricostruito il Washington Post – ha raccontato a quel punto le sue difficoltà di identità sessuale sino all’ accettazione di essere gay a 50 anni: «Abbiamo cominciato allora a parlare di Papa Francesco ed io gli ho detto quanto grato sono per le parole del Pontefice sugli omosessuali – ha ricordato Ronald – e ho chiesto a Coelho se lo disturbava che fossi gay. Al che il prete ha detto di no». Ma da quel momento in poi – secondo il paziente – l’atteggiamento del sacerdote cambia, gli rifiuta la comunione aggiungendo:«Pregherò con te, ma questo è tutto ciò che posso fare».
L’ospedale per parte sua, in una nota ha reiterato il sostegno ed il rispetto dei dirigenti e dello staff per gli omosessuali ed ha sollecitato «chiunque venga a sostenere i nostri pazienti ad aderire ai valori della clinica». Dall’arcidiocesi di Washington – interpellata dai media Usa – è venuto solo un ‘no comment’, e la frase «Coelho non rilascia interviste».
Fonte: Il Mattino