Treviso, 24 febbraio 2014 – Quando è stato pizzicato dai vigili, ha gridato al miracolo. Lui, un giovane di nazionalità romena, fino a pochi minuti prima si trascinava claudicante tra le auto ferme al semaforo di viale della Repubblica. La polizia locale lo ha fermato, gli ha intimato di mollare il bastone: miracolo, poteva camminare. Gli agenti però, di fronte alla scena, non hanno informato il Vaticano. Tutt’altro. Hanno chiesto al giovane “baciato dal Signore” di allontanarsi entro un mese dal territorio italiano. Motivo? Qualche ora prima di indossare i panni dell’invalido, lo avevano visto arrivare a passo spedito sul suo “luogo di lavoro”, il semaforo che regola il traffico tra viale della Repubblica e via Comunale Corti. Gli agenti, sabato mattina, sono andati a colpo sicuro: sapevano di aver scovato non solo un accattone, ma un accattone “falso invalido”. L’operazione della polizia locale è proseguita tutta la giornata. Bilancio, otto sanzioni (contestati a due persone di nazionalità nigeriana e a sei di nazionalità romena) e un sequestro amministrativo di trenta euro, l’elemosina raccolta dagli accattoni. Prosegue la battaglia dell’amministrazione contro l’accattonaggio: dall’inizio del 2014 i vigili urbani hanno appioppato già 43 sanzioni, a dimostrare che il parterre di finti malati, indigenti fasulli e via dicendo si infoltisce ogni giorno di più. La polizia locale, alla luce di numeri che destano qualche grattacapo alla giunta Manildo, «rinnova l’invito alla cittadinanza a non lasciarsi impietosire, da questi soggetti, che spesso fingono handicap o difficoltà motorie inesistenti». Sono “macchine da soldi”, spesso gestite dal racket, che si presentano agli automobilisti con le mentite spoglie di poveri diavoli.
Ca’ Sugana ha intenzione di intervenire con il pugno di ferro contro il fiorire del rinnovato mestiere di accattone. Per la prossima settimana il Comune ha richiesto un vertice in Prefettura con le forze dell’ordine per studiare un piano anti-accattoni. Obiettivo, intercettare gli aspiranti mendicanti direttamente davanti alla stazione. Pare infatti che siano per lo più trasfertisti: salgono in treno a Padova o Venezia e poi smontano a Treviso. Ca’ Sugana chiederà a carabinieri e polizia di fermare gli accattoni in trasferta prima che sbarchino su suolo trevigiano.
Ma è allo studio anche un piano B: rimettere in pista un’ordinanza ad hoc che permetta ai vigili di usare il pugno di ferro. Ora infatti per contrastare l’accattonaggio in centro esiste solo un regolamento comunale, troppo morbido a fronte dell’esercito di accattoni che da giorni staziona in città. A breve potrebbe arrivare uno strumento nuovo, volto a debellare il fenomeno una volta per tutte.
Fabiana Pesci
Fonte: La Tribuna di Treviso