«Io, fuggita dalla festa “tossica”: era pieno di minorenni distrutti»

Robe-Berlin-Summer-Rave-0072LIDO DI VENEZIA, 15 maggio 2014 – «Altro che bevute. All’ospedale al Mare girava tanta, ma tanta droga e c’era gente che vomitava dappertutto».

Se c’era bisogno della conferma che la notte tra sabato e domenica era in corso un rave party all’ex ospedale al Mare, ecco il resoconto di una partecipante alla festa, che è durata fino alle 8 del mattino e ha causato parecchi malori.

«Era un rave a tutti gli effetti – racconta – ci saranno state un centinaio di persone, tutti giovanissimi provenienti non solo dall’entroterra veneziano, ma da tutto il Veneto e anche dal Friuli. Quasi tutti erano minorenni, molto giovani. I maggiorenni si potevano quasi contare e nella maggior parte dei casi erano spacciatori».

La nostra fonte ci tiene a far sapere che con quel mondo non c’entra nulla e che si è trovata in modo del tutto imprevisto all’interno della festa.

Come siete entrati?
«Attraverso la spiaggia. La gente arrivava da là alla spicciolata a partire dalla mezzanotte».

Dove si è svolta la festa?
«All’interno di un padiglione. Non so quale fosse, ma posso dire che c’era una differenza tra chi c’era dentro e chi c’era fuori. Mi spiego: gli organizzatori non volevano che succedessero casini con la droga. Va bene ballare e bersi delle birre, ma non droga. All’interno la gente che era “fatta” non entrava e nemmeno gli spacciatori. Fuori, però, era un disastro. Giravano droghe di tutti i tipi, soprattutto cocaina e sintetiche».

E dopo?
«Non sono rimasta fino alla fine, ma quello che ho visto mi è bastato. Posso dire che chi ha occupato il padiglione ha sempre cercato di difendere la festa dagli spacciatori. Così posso dire che quelli del teatro Marinoni sono rimasti di guardia e comunque hanno subito tutta l’iniziativa, che non condividevano per niente. Anche i quattro senzatetto che “abitano” nella zona non c’entravano e hanno subito la situazione».

In definitiva, che esperienza ha fatto?
«Non è stata una bella pensata entrarci e credo che mi lascerà il segno. Mi ha colpito il menefreghismo della gente: c’erano giovani che stavano male, che vomitavano ovunque e nessuno se ne curava. Chi stava male veniva lasciato lì»

Di Michele Fullin
Fonte Il Gazzettino