E’ morto l’uomo rimasto gravemente ferito durante gli scontri tra manifestanti e polizia, a Istanbul, in una manifestazione contro la strage nella miniera di Soma. Le immagini del ferimento del trentenne, padre di un bimbo di un anno, colpito alla testa da un proiettile esploso con ogni probabilità da un agente, erano diventate virali sui social network. Il giovane non era uno dei manifestanti, ma stava partecipando a un funerale. “Non siamo stati in grado di salvarlo”, ha detto su twitter il governatore di Istanbul. E un altro manifestante, che era stato investito dall’esplosione di una granata a mano, ha perso la vita. Lo ha reso noto il governatore della città sul Bosforo, Huseyin Avni Mutlu, dopo una notte di disordini.
Il vicepremier Bulent Arinc ha detto che la prima vittima stava partecipando a un funerale quando la polizia ha usato gas lacrimogeni, idranti e sparato in aria per disperdere la folla di manifestanti. Si trattava di decine di studenti che intendevano denunciare le responsabilità del governo Erdogan nel disastro della miniera di carbone di Soma, nel quale la settimana scorsa sono morti 301 minatori.
Le immagini delle telecamere di sicurezza hanno mostrato le persone che assistevano al funerale muoversi impaurite udendo gli spari, e Kurtu all’improvviso crollare a terra e rimanere immobile. Secondo i media turchi è stato colpito alla bocca da un proiettile poi uscito dal collo. Nell’ultima settimana la polizia è intervenuta con la forza in diverse città turche per disperdere manifestazioni di protesta contro il governo per la strage di Soma.
Fonte: REPUBBLICA