Spiega il comandante dei vigili cairesi, Fulvio Nicolini: «I truffatori agiscono a bordo di grosse auto, soprattutto station wagon, e non è escluso che ci siano stati ulteriori casi anche lungo altre strade che offrono certe condizioni, ma stiamo indagando e non posso dire altro».
Le condizioni sono quelle di strade trafficate ma non congestionate, con incroci o parcheggi lungo la carreggiata, e soprattutto dove il rispetto della distanza di sicurezza tra le auto non è mai ottimale. Ancora il comandante Nicolini: «Il meccanismo è semplice: approfittando del mancato rispetto della distanza di sicurezza, il truffatore, a bordo di un’auto che presenta già piccoli danni, o con parti come i fanali o la targa, sospettiamo preventivamente allentati e predisposti, attende che l’auto che lo segue sia molto vicina e poi frena o rallenta bruscamente, cercando l’impatto. Gioca sulla scusa, appunto, di aver visto un parcheggio o la svolta che cercava, o sul fatto che magari chi lo segue è distratto da tale ricerca. Una volta avvenuto il sinistro, scende infuriato dall’auto per constatare i danni, veri o presunti, per poi diventare più conciliante, proponendo, per evitare di chiamare le forze dell’ordine e di fare denuncia all’assicurazione, un risarcimento in contanti». Non solo: «A bordo con lui ci sono spesso famigliari, dalla moglie ai figli, che spesso si sentono male, sia per distrarre la vittima, sia per invogliarla a risolvere bonariamente sul posto la cosa».
E il giochetto avviene anche se l’urto non è effettivamente avvenuto: «Per questo stiamo valutando l’ipotesi di truffa. E’ capitato proprio a chi ha presentato la denuncia: si è fermata a pochi centimetri dall’altra auto che ha bruscamente frenato, ma senza tamponarla; ciò nonostante il guidatore ha indicato tutta una serie di danni, dicendo che sarebbe ricorso anche alle cure del Pronto soccorso per un colpo di frusta che, mancando il tamponamento, non c’era stato. La donna, però, non si è fatta ingannare e ci ha chiamati. Al che l’automobilista si è allontanato velocemente senza accampare, per fortuna, altre pretese».
Fonte: La Stampa – Mauro Camoirano