Linciaggio e quella violenza che tutti ammettono

ImmagineQuando arriva la polizia ad essere salvato non è il cittadino ma l’assassino

Roma, 31 luglio 2014 – Violenza chiama violenza, è una regola universale su cui nessuno credo possa obbiettare. Qualcuno ha certamente il diritto di pensare che certe brutalità vogliano violenza affinché la stessa possa essere contenuta e gestita. In un paese che voglia dirsi democratico le risposte violente alla ferocia fisica non dovrebbero esistere non potendo permettersi una escalation tale da vanificare il principio stesso di società libera e democratica. Non di rado però accade di leggere notizie dove la violenza fa da padrone, generata da altra violenza che spesso viene soffocata da chi, per quel concetto di libera democrazia, vi lavora.Parliamo dei linciaggi, di quella violenza di popolo causata da gravi fatti di cronaca a cui la gente comune assiste e ritiene di dover reagire immediatamente nel mondo più atavico che conosce.
La notizia più recente ci arriva da Napoli Montecalvario, una donna volontaria presso un centro per immigrati subisce da un ospite una tentata violenza sessuale, a salvare lo stupratore dalla folla inferocita è l’arrivo della polizia ( Il Mattino ). Meno grave ma non meno feroce la folla romana che ha cercato di fare la pelle a un moldavo reo di aver tentato tre scippi in sequenza, anch’egli salvato dal provvidenziale arrivo di una pattuglia . Anche a Napoli non si va per il sottile, a soli 21 anni ha cercato di strappare una catenina a un 67enne, la folla non se lo lascia dire due volte e cerca il pestaggio del ladruncolo, anche in questo caso a salvarlo è una pattuglia (adnkronos.com ). E’ evidente, si tratta di un meccanismo di protezione sociale che spesso scatta a causa dell’esasperazione delle persone che cercano immediata giustizia senza passare per i tribunali.
Questi sono solo alcuni casi rintracciabili sulla rete, notizie dove spesso i commenti sono contro le forze dell’ordine le quali per moltissimi avrebbero dovuto lasciare certi delinquenti alla giustizia delle masse.
Una visione inaccettabile che però trova tanta benevolenza, nessuno si scandalizza di quella immediata violenza, ingiustificabile ma condivisa.
Se quella violenza così spontanea non è poi così condannabile possiamo pensare che possa o debba esistere un principio o un concetto di violenza sostenibile ?
A fare una rapida ricerca gli episodi di linciaggio sono frequenti e sempre più spontanei e per un paese che si vuole definire civile è un evidente controsenso, un segnale negativo.
Che gli italiani siano stanchi di vedersi derubati, scippati, violentati nel corpo e negli affetti credo sia un dato di fatto incontestabile ma se cominciamo a ritenere che il linciaggio sia giusto, così come la cronaca denuncia, è forse perché nessuno più crede in una parte della giustizia capace solo di interessarsi delle grande inchieste verso i potenti e non dei piccoli e grandi abusi e soprusi che i cittadini subiscono ?
Sarà forse che uno scippo, un furto o una violenza semplice trovano sui mass media lo spazio di qualche ora mentre una grande inchiesta sui potenti trova i titoli dei giornali per molti mesi ?
Dobbiamo ritenere che la giustizia vale tanto quanto appare e quali nomi coinvolge o quanto riesce a soddisfare i principi di legalità e democrazia anche fossero quelli dell’ultimo dei pensionati ?
Del resto se tanto ci indigniamo delle violenze in generale perchè giustificare i linciaggi ? Dobbiamo forse dare un contentino al popolino che in qualche modo deve avere il diritto di reagire ?
Violenza genera violenza, l’abbiamo detto, ma se il cittadino comune continua a non ricevere risposte, da una parte della giustizia, che più da vicino lo colpisce dovremo rassegnarci tutti a tollerare un livello di scontro e di violenza capace di soddisfare quel vuoto e quella mancanza che questa democrazia ha di fatto portato sulle nostre strade.

by Spirit of the Night