Commessa ‘capo negozio’, ma nominata solo verbalmente: salva per i prodotti mal conservati e comunque in vendita

donna_al_cellulareRiaperta la vicenda, chiusa originariamente con la condanna della donna, commessa e individuata come ‘capo negozio’. Difficile addebitare a lei la presenza di pomodori con la muffa e patate in stato di putrefazione, soprattutto perché la vigilanza sulla qualità dei prodotti è stata affidata, per iscritto, a un altro soggetto.

Il caso

Blitz nel supermercato, e l’esito dei controlli è davvero nauseante: a disposizione dei compratori, difatti, pomodori con muffa e patate in stato di putrefazione. Scatta, ovviamente, la ‘caccia’ al responsabile, che viene individuato, paradossalmente, in una commessa della struttura commerciale. Ma pare davvero assurdo addebitare a lei ogni colpa, sol perché è stata nominata verbalmente ‘capo negozio’ (Cassazione, sentenza 27413/14).

Scena davvero poco gradevole, quella scoperta all’interno di una «attività di commercio di generi alimentari»: in vendita, tra gli altri prodotti, «pomodori con muffa e patate in stato di putrefazione». A risponderne, però, alla luce della normativa sulla vendita delle sostanze alimentari e delle bevande, non è l’«amministratore della società» che gestisce il supermercato, bensì una commessa della struttura, individuata come «responsabile del punto vendita». Ma tale ottica – culminata nella condanna decisa in Tribunale – è assolutamente erronea. A chiarirlo sono i giudici del ‘Palazzaccio’, i quali, accogliendo il ricorso proposto dai legali della donna, ritengono assurdo sostenere la «responsabilità» della commessa solo perché «nominata verbalmente ‘capo negozio’», mentre «le funzioni di ispezione del punto vendita, con particolare riferimento alla qualità e alla conservazione degli alimenti, erano state delegate, per iscritto, a un soggetto diverso».

Da rimettere completamente in discussione, quindi, la pronunzia di colpevolezza emessa ai danni della donna. E da riesaminare completamente, di conseguenza, la vicenda: questo compito è affidato ai giudici del Tribunale, che non potranno più ignorare il fatto che, all’interno del supermercato, in materia di vigilanza sulla conservazione e sulla qualità dei prodotti, «un soggetto diverso» dalla commessa «era stato delegato per iscritto e in modo specifico e circostanziato a tali incombenze» operative.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it

La Stampa

LCSO