Lo storico annuncio dopo il blocco degli stipendi.
Roma, 5 settembre 2014 – Roba da far tremare i polsi. Forze dell’ordine e forze armate incrociano le braccia. «Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica» le divise d’Italia annunciano «lo sciopero generale» da decidere entro il mese se non farà diefront Palazzo Chigi, dove in serata le sigle di polizia hanno organizzato un sit-in. Il sisma è arrivato sino al vertice Nato in Galles, dove sono il premier Matteo Renzi e gli altri grandi. Un atto di guerra dichiarato dalla Consulta per la sicurezza riunitasi ieri contro il blocco degli aumenti contrattuali dichiarato dal ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia, con lo stop ai pagamenti delle promozioni che va avanti da quattro anni. È un colpo di cannone che fa più rumore del solito perché a spararlo c’è pure il Cocer dell’Arma fedele nei secoli. «Il Cocer carabinieri – tuona il documento – non ha mai protestato sui blocchi contrattuali perché ritiene sia il giusto contributo da pagare per il risanamento del paese. Di contro però ha chiesto la fine dell’ingiusto blocco del tetto salariale. Ora la misura è colma». Il presidente del Consiglio prova a gettare acqua sull’incendio: «Riceverò volentieri gli agenti di polizia. Non tocchiamo lo stipendio né il posti di lavoro di nessuno». Ma alza le fiamme: «Non accettiamo ricatti. Siamo l’unico Paese al mondo ad avere cinque forze di polizia» e «nonostante ciò, il governo non vuole togliere lo stipendio o il posto di lavoro a nessuno. Fare sciopero per avere un aumento di stipendio, con milioni di disoccupati in giro, è “ingiusto”», dice al suo entourage. Da Bologna, pure il ministro Madia resta sulle sue: «Alla faccia degli annunci che alcuni ci contestano dico che siamo un governo che fa, che ha una visione strategica delle priorità e non vogliamo alimentare aspettative». Primo ministro e ministro scherzano col fuoco. Il documento firmato ieri non è politichese. Lo scrive l’universo sindacale. Per la polizia: Siulp, Siap-Anfp, Silp Cgil, Ugl-Polizia di Stato, Coisp, Consap, Uil Polizia. La Penitenziaria: Osapp, Uil-Penitenziari, Sinappe, Ugl Penitenziaria, Fns-Cisl e Cnpp. Il Corpo forestale: Ugl-forestale, Snf, Cisl-Fns e Uil Pa. Il Cocer interforze rappresentante di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di finanza. E infine per i vigili del fuoco: Fns Cisl, Uil, Confsal, Dirstat e Ugl. Tutti pendono di petto i potenti e i lussi ai quali a parole dicono di voler rinunciare, ma che «ad oggi non sono stati né eliminati né ridotti preferendo, per far quadrare i conti, di penalizzare gli unici soliti noti contribuenti del nostro Paese, i dipendenti pubblici e i pensionati». I venti di guerra soffiano già. A Bologna i poliziotti hanno sospeso il lavoro straordinario. Il Cocer carabinieri esorta «i vertici dell’Arma ad un rigido rispetto delle norme contrattuali affinché al carabiniere non venga più ordinato oltre il normale turno di servizio». E comunica «che d’ora in poi effettuerà varie iniziative atte a denunciare le condizioni precarie in cui operano i carabinieri senza tralasciare i privilegi delle scorte anche ai politici che vanno in senso opposto ai sacrifici imposti al paese». Già oggi sarà al Cie di Roma.
Fonte Il Tempo
A.L.