I rom ora colpiscono negli ascensori del metrò

metro romaEntrano in azione in quattro: due dentro e due fuori

Roma, 8 settembre 2014 – Il primo caso è stato trattato ai processi in direttissima. Una banda di Rom in metropolitana: due al piano superiore e due al piano inferiore per bloccare il malcapitato turista rapinato ad arte in ascensore da altri due complici.
È solo una delle tecniche registrate dalle forze dell’ordine che sempre più spesso sono utilizzate da cittadini di etnia Rom per portare a termine le rapine in metropolitana. Quotidianamente nelle aule dedicate alle direttissime, quelle dove si svolgono le convalide per gli arresti in flagranza di reato, sono trattati processi del genere. La banda è stata ammanettata perché fortunatamente le immagini di video sorveglianza stavano riprendendo tutto. Ma sta di fatto, stando alle forze dell’ordine, sempre più spesso ci sarebbero Rom che tenterebbero rapine con la medesima tecnica. In sostanza si attende il malcapitato che si avvicina all’ascensore della metropolitana. In quattro si avvicinano: due entrano con la vittima prescelta e altri due bloccano l’ingresso dell’ascensore così da non far entrare altri soggetti. All’interno, poi, si svolge la vera e propria rapina. Quando l’ascensore giunge al piano, i due all’interno passano denaro o altri beni agli altri due all’esterno che si dileguano. Più in generale alle aule dedicate alle direttissima si assiste a processi in cui imputati risultano Rom. C’è, per esempio, la mamma che abbandona il figlio di 8 anni sotto la pioggia per andare a rubare in metropolitana, ma anche la madre in gravidanza che manda i figli per il centro di Roma a fare scippi. Ne sono trattati fino a un massimo di 50 fascicoli al giorno, per reati che vanno dalla rapina allo scippo, fino al furto in appartamento. Una marea di fascicoli che ogni giorno sono trattati e che, per i casi meno gravi, finiscono con un semplice allontanamento coatto dal Comune di Roma. Questo prescrive la legge. Anche quando c’è stato il Rom entrato nella scuola materna per portare via il materiale didattico. Indisturbatamente ha divelto la porta d’ingresso della scuola «Aurelio Pozzi» in via Casilina, portando via con un carrello della spesa pc, tv, stampanti e stereo. I carabinieri, allertati dal guardiano, lo hanno beccato mentre con tutta calma si allontanava. In un altro caso, invece, è stata beccata una Rom incinta mentre usando un altro neonato compiva un furto con destrezza. Il capo d’imputazione illustra come sono andati i fatti: una donna incinta «al fine di trarne profitto in concorso col figlio minore non imputabile, ha sottratto con destrezza consistita nell’occultare la propria mano dietro l’altro figlio neonato che teneva in braccio il contenuto dello zaino di un viaggiatore, in un vagone della metropolitana linea A a Termini, contenuto che non riusciva ad asportare solo per l’intervento dei carabinieri».

di Ivan Cimmarusti
Fonte Il Tempo
A.L.