Il ricatto: Latorre torna a casa, Girone no

maròIl governo apre al solo rientro del marò malato, l’altro lo tengono per cautela. Venerdì si decide

Roma, 9 settembre 2014 – Se è malato ve lo ridiamo, l’altro resta qui: le autorità indiane manifestano segni di apertura sul possibile ritorno in patria di Massimiliano Latorre, il marò ingiustamente detenuto in India da oltre due anni e mezzo e colpito, alcuni giorni fa, da un malore che ne ha reso necessario il ricovero in un reparto specializzato di neurologia.
Il governo indiano non si opporrà al rientro in Italia, per motivi di salute, di Latorre: questo il verdetto, frutto dell’immancabile scaricabarile, giunto da Nuova Delhi. Dopo avere esaminato l’istanza presentata dai legali del fuciliere di Marina, in cui si chiede il rimpatrio del marò in seguito all’attacco ischemico accusato la settimana scorsa, ieri la Corte Suprema indiana ha prima chiesto al governo indiano di fornire una risposta in vista della prossima udienza, il 12 settembre, poi ha «allentato» la presa giudiziaria sul marò malato.
Per il momento, a causa delle precarie condizioni di salute, il fuciliere, 47 anni, è stato esonerato dall’obbligo di firma presso il commissariato di polizia nella capitale indiana. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ai domiciliari presso la sede dell’ambasciata italiana a Nuova Delhi, sono, e restano, informalmente accusati di avere ucciso due pescatori indiani mentre partecipavano a una missione antipirateria a bordo della petroliera «Enrica Lexie», in acque internazionali, al largo dello Stato del Kerala, nel febbraio 2012. Dopo aver richiesto lumi politici, la Corte Suprema indiana ha deciso di modificare temporaneamente il provvedimento di obbligo di firma al commissariato di Chanakyapuri, non stringente, in verità: una volta alla settimana, imposto ai due fanti di marina. Latorre è stato esonerato dall’obbligo per due settimane: a partire dal 31 agosto.
Dopo il malore che aveva colpito Latorre, appunto il 31 agosto scorso, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, era subito volata in India accompagnata da medici e legali italiani per constatare di persona le condizioni del militare italiano. Che ora è stato temporaneamente esonerato dall’obbligo di firma e che, con una buona dose di probabilità potrà tornare in patria per curarsi. «Temporaneamente»: questa è la parola-chiave di questa fase della vicenda che appare ora complicarsi ancora di più, con la probabile separazione dei due militari.
E intanto prosegue la mobilitazione popolare in favore dei due marinai: il comitato Genzano ProMarò ha lanciato, domenica 14 settembre, alle 10,30, in piazza Tommaso Frasconi, una manifestazione al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni: «Vorremmo infrangere l’assordante silenzio che avvolge questa vicenda – spiegano dal Comitato Genzano Per I Marò – Anzitutto vogliamo esprimere la nostra solidarietà e vicinanza a Massimiliano e Salvatore e alle loro famiglie, per mantenere viva la sensibilità di tutti riguardo a questo tema. Sono questi i motivi che ci hanno spinto a organizzare questa iniziativa».
di Antonio Angeli

Fonte Il Tempo
D.E.