Per non dimenticare Salvatore Nuvoletta, ucciso dalla camorra

salvatore nuvoletta«So di dover morire, me lo hanno detto ma non ho paura, io sono un Carabiniere!»

(confessione fatta alla madre, poco prima della sua morte, da Salvatore Nuvoletta)

Salvatore Nuvoletta nasce a Marano di Napoli da una famiglia con sani principi morali e seguendo il suo senso di giustizia e di legalità diventa carabiniere a soli 17 anni. Come primo incarico fu trasferito alla caserma dei carabinieri di Casal di Principe.

Nel giugno del 1982 i carabinieri della stessa caserma furono coinvolti in un conflitto a fuoco da alcuni criminali legati alla camorra nel corso del quale restò ucciso il pregiudicato Mario Schiavone.

Questo avvenimento segnò tragicamente il destino di Salvatore Nuvoletta anche se quel giorno egli era assente per il turno di riposo settimanale.

Il 2 luglio 1982 si trovava nel suo paese natale e, mentre giocava con un bambino nei pressi dell’esercizio commerciale di un suo parente, fu avvicinato, chiamato per nome (per accertarsi della sua effettiva identità) ed infine ucciso da uno spietato commando di killer.
Anche se l’azione dei sicari fu rapida e improvvisa il carabiniere diede prova di eroismo e grande istinto reattivo. Infatti resosi conto di ciò che stava accadendo non cercò la fuga ma anzi scansò il bambino presente e si oppose inerme al commando omicida.
Il fanciullo che grazie a questa pronta reazione del giovane carabiniere ebbe salva la vita, al tempo aveva 9 anni e fu identificato in Bruno D’Aria, classe 1973.

La motivazione di questo agguato fu a lungo sconosciuta finché da confessioni successivamente rese dal pentito Carmine Schiavone si seppe che esso fu diretta conseguenza dell’uccisione di Mario Schiavone. L’omicidio fu un vero e proprio atto di ritorsione decisa dal cartello camorristico di Casal di Principe allora retto da Antonio Bardellino.
Salvatore Nuvoletta per la sua giovane età risultò il bersaglio più semplice e meno protetto. Per commettere l’atto i casalesi di Bardellino chiesero il benestare della famiglia camorristica di Marano di Napoli, il Clan Nuvoletta, che fornì anche gli uomini ed il supporto logistico necessario.

Alla memoria di Salvatore Nuvoletta è stata assegnata la medaglia d’oro al Merito Civile per aver sacrificato la sua vita per contrastare la criminalità organizzata. Inoltre fu lodato dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Il 12 settembre 2009 a Casal di Principe è stato inaugurato e dedicato a Salvatore Nuvoletta un centro sportivo polivalente, confiscato a Francesco Schiavone e il 7 maggio 2011 gli viene intitolato lo stadio comunale di Marano di Napoli. Salvatore Nuvoletta è ricordato ogni anno il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell’Impegno di Libera, la rete di associazioni contro le mafie, che in questa data legge il lungo elenco dei nomi delle vittime di mafia e fenomeni mafiosi. (wikipedia)

Onorificenze
– Medaglia d’oro al valor civile
«In servizio presso una stazione dei carabinieri operante in territorio caratterizzato da elevato indice di criminalità, veniva proditoriamente ucciso, innanzi all’esercizio commerciale di un familiare, da alcuni colpi di arma da fuoco esplosigli contro da componenti di agguerrita organizzazione camorristica, quale vile ritorsione all’attivtà di contrasto svolta dall’Arma. Fulgido esempio di attaccamento al dovere, coraggio e eccezionale abnegazione, posta al servizio della collettività.» — Marano (Napoli), 2 luglio 1982
– Medaglia commemorativa operazioni di soccorso terremoto in Campania e Basilicata (1980) — 31 dicembre 1981.

D.E.