I magistrati non rinunciano alle loro ferie e criticano la riforma. Renzi vada avanti

Giustizia:Anm,riforma inefficace e frutto compromessoRenzi annuncia la riforma della Giustizia e l’Associazione Nazionale Magistrati la boccia ritenendola “offensiva”.
Contestata la riduzione delle ferie annuali dei magistrati. Attualmente ben 45 giorni estivi con la sospensione dei processi. Dal 1 agosto al 15 settembre.
Con gli stipendi che ricevono, nelle aziende sarebbero spremuti come limoni. Ma loro no. Non si toccano.
Ed ecco che in Emilia Romagna partono inchieste contro 2 esponenti renziani. C’è da sorprendersi? Niente affatto.
Un amico magistrato, cui mi rivolsi alcuni mesi fa per un consiglio, si limitò a fermarmi. “Ascoltami bene: dopo anni di magistratura e di lotta alla mafia, ti dico che è meglio combattere qualche mafioso che qualche magistrato”. Così rinunciai ad un esposto al CSM contro un Pubblico Ministero milanese.
Più di recente, un altro amico magistrato, a sua volta indagato, avendo saputo del titolo del mio prossimo libro (“Toghe a luci rosse”, nda) mi ha ammonito: “ma allora ti vuoi proprio far male? Per andare contro dei poteri fort i- e le toghe sono il potere forte – devi far parte di un altro potere forte. Io me lo posso permettere. Ma tu cosa vuoi fare? Non vuoi più lavorare?”
A nulla è servito spiegargli che il libro racconta una storia vera e documentata. A nulla è servito dirgli che qualcuno deve pur raccontarle certe storie. A nulla è servito spiegargli che non sono solo magistrati le “toghe” del mio libro, ma anche “avvocati”. D’altronde non è servito a nulla neanche spiegarlo alle grandi case editrici che non hanno avuto il coraggio di pubblicarlo.
Solo chi conosce a fondo quell’ambiente non si lascia ingannare da un consenso popolare costruito sul sangue di alcuni loro colleghi e con la complicità di un circuito di giornalisti ben collaudato con cui hanno girovagato per l’Italia a tenere convegni e presentare libri, spesso con i soldi dei contribuenti.
Solo chi conosce a fondo quell’ambiente sa con quali meccanismi perversi si decide, con il più assoluto arbitrio, contro chi indagare e chi risparmiare. Altro che obbligatorietà dell’azione penale.
Non ho mai amato la sinistra italiana. E considero timide molte delle soluzioni di questo governo, soprattutto per il rilancio dell’economia. Ma questa volta dico con forza: “Avanti Renzi. Avanti senza arretrare”.

Angelo Jannone