Lavagna (GE), 10 settembre 2014 – Quei tre “gatti” correvano per le strade di Lavagna superando ogni ostacolo. Ma i due poliziotti delle volanti non sono stati meno agili e li hanno inseguiti anche sul tetto di un’abitazione. Fino a stanarli da un piccolo bagno, ricavato dentro a un cavedio. Così, l’altra sera, il commissariato di Chiavari ha messo a segno l’arresto di tre soggetti accusati di aver tentato di depredare almeno due appartamenti di Lavagna.
Ma dietro a questo trio potrebbe nascondersi una banda che, nel passato recente e non, avrebbe fatto sentire la propria presenza in città. A segnalare i tre sono stati alcuni abitanti, che hanno chiamato il 113. Una collaborazione, quella fra cittadini e polizia, che ha dato buoni frutti.
I tre sono Ilir Minxhozi, 22 anni, considerato dagli investigatori il capo della banda, Tauland Mandri, 24 anni, e Marku Mikel, 21 anni, tutti di origini albanesi. Sarebbero già conosciuti per reati predatori.
I fatti. La chiamata al 113 arriva quando sono da poco passate le 22 di lunedì. È una lavagnese a telefonare. Dalla finestra di casa sta vedendo un uomo che cerca di aprire la porta di un terrazzino, dell’appartamento collocato sopra la palestra al civico 3 di via Toti. Sotto, in strada, altri due ragazzi guardano l’opera del primo.
Una volante del commissariato di via Brizzolara si precipita sul posto. L’operatore della centrale della polizia segnala ai due colleghi in strada che la testimone, sempre al telefono, ha detto che i tre sono scappati. La volante li avvista, i due agenti scendono dall’auto e il trio si mette a correre a più non posso. I tre si dividono, i poliziotti anche. Inizia un inseguimento le cui strade si intrecciano e si separano.
I fuggitivi imboccano strade e vicoli, seguiti dagli agenti che non mollano la preda. Guardie e ladri non si fanno incastrare da nessun ostacolo, tra corso Buenos Aires e via Cesare Battisti. Alla fine i tre si ritrovano sul tetto di una casa, sempre inseguiti, e si calano in cavedio, rintanandosi nel vano di un piccolo bagno. I poliziotti li hanno visti e li prendono.
di Marco Fagandini
Il Secolo XIX
A L.