Muore dopo ricovero per mononucleosi. Il suo professore: «Era un ragazzo speciale»

fioreRoma, 10 Sett. – «Jacopo era un ragazzo speciale, fuori dal comune. Era magnetico, preparatissimo, aiutava tutti quelli che avevano bisogno di lui qui all’Università.E poi era allegro, la sua voglia di vivere contagiava tutti». A parlare è Roberto Baldassarri, presidente dell’Istituto Piepoli e docente di Giornalismo all’università degli studi Roma Tre, che ha avuto come allievo Jacopo L., morto a 26 anni il 5 settembre all’ospedale Spallanzani di Roma dopo essere stato ricoverato per mononucleosi. La sua morte dopo poco più di una settimana di coma farmacologico. «Jacopo si è laureato con me con il massimo dei voti – aggiunge – la sua tesi verteva sulle bufale giornalistiche. L’avevo preso a lavorare con me, era sempre disponibile, non si tirava mai indietro. Tanto per far capire com’era, dopo aver sostenuto un esame non usciva per andare a festeggiare: si fermava fuori dall’aula e aiutava gli altri ragazzi. Per l’esame di Informatica, ostico per molti, aveva fatto un tutorial in cui spiegava come studiare per passare l’esame».

Baldassarri ricorda di aver sentito Jacopo fino a poco prima che entrasse in coma: «Mi diceva che non stava bene, che respirava male. E si scusava con me perché non poteva aiutarmi nella stesura di un libro. Questo era Jacopo, un ragazzo così speciale e amato da tutti che non suscitava nemmeno invidia».

Fonte: Il Messaggero