Orsa Daniza, la cattura finisce in tragedia: uccisa

orsa-620x350Un mese di «latitanza» per l’orsa che a ferragosto aveva ferito un uomo nei boschi dopo che si era avvicinato ai cuccioli. Il Corpo Forestale apre un’inchiesta

Trento, 11 settembre 2014 – Dopo quasi un mese di latitanza l’orsa Daniza è stata catturata. Ma non è sopravvissuta alla narcosi che è stata effettuata. A dare la notizia è stata la Provincia di Trento in un comunicato. Si tratta dell’orsa che a Ferragosto, in presenza dei propri cuccioli, aveva ferito un uomo nei boschi del Trentino. Dopo l’accaduto la Provincia di Trento aveva prima deciso di uccidere l’orsa e poi di catturarla perché ritenuta potenzialmente pericolosa. Per salvare Daniza si erano mobilitate le associazione animalista, Lav in testa che adesso denuncia: «Esecuzione annunciata, responsabili paghino». «Se un ministro dell’Ambiente non sa proteggere un orsa che stava difendendo i suoi piccoli, noi ne chiediamo le dimissioni», dichiara invece Carla Rocchi, presidente dell’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali).

“Preso e liberato uno dei cuccioli”
Le informazioni sulle operazioni di cattura dell’orso sono state fornite dalla Provincia di Trento in una nota, in cui viene spiegato: «In ottemperanza all’ordinanza che prevedeva la cattura dell’orsa Daniza, dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi. L’intervento della squadra di cattura – prosegue la Provincia – ha consentito di addormentare l’orsa, che tuttavia non è sopravvissuta». «È stato possibile catturare con la medesima modalità, per poi prontamente liberarlo – aggiunge la Provincia – anche uno dei due cuccioli, che è stato dotato di marca auricolare per assicurarle il costante monitoraggio. A tal fine sul posto è già operativa la squadra d’emergenza». La Provincia conclude spiegando che dell’episodio sono stati informati il ministero dell’Ambiente, l’Ispra e l’Autorità giudiziaria. Per Daniza l’autopsia è prevista già in giornata.

Indagine del Corpo Forestale
Il Corpo Forestale dello Stato di iniziativa ha aperto un’indagine dopo la morte dell’orsa Daniza ipotizzando i reati di maltrattamento di animali e uccisione senza motivo reale dell’animale. A quanto si apprende, nell’agosto scorso, il Corpo Forestale dello Stato aveva inviato una lettera al ministero dell’Ambiente e al presidente della Provincia di Trento esprimendo perplessità sull’iniziativa della Provincia di catturare e isolare in cattività in una struttura solo l’orsa, peraltro senza i propri cuccioli.

«Telenarcosi rischiosa per animali selvatici»
«La narcosi è sempre rischiosa negli animali selvatici – commenta Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi)- L’animale subisce uno stress importante, anche per lo “sparo” dell’anestetico che è necessario effettuare per raggiungerlo (telenarcosi) e le complicanze che l’anestesia può comportare quando non è possibile eseguire test prima di agire: l’orsa potrebbe aver avuto un problema cardiaco o metabolico sottostante che era impossibile rilevare senza analisi accurate pre-anestesia. La dose di farmaco che si utilizza per addormentare gli animali selvatici è comunque standard e dipende dal peso del soggetto».

La vicenda
La vicenda di Daniza, 19 anni, arrivata in Trentino nel 2000 nell’ambito di un progetto di ripopolazione dell’area, aveva alimentato il dibattito per tutta l’estate. La colpa dell’animale era stata quella di aver ferito un cercatore di funghi che si era avvicinato per guardare i cuccioli. Nonostante le proteste degli animalisti la provincia di Trento aveva deciso di catturarla.

Nessun attacco deliberato degli orsi verso gli uomini
Come ricorda lo stesso sito della Provincia di Trento, in Italia, nelle Alpi e negli Appennini, non sono documentate aggressioni deliberate nei confronti dell’ uomo negli ultimi 150 anni. Uno studio scandinavo basato su numerose documentazioni e testimonianze, ha evidenziato che in Svezia la penultima vittima di un attacco risale a più un centinaio di anni fa, un cacciatore di orsi attaccato da un individuo ferito, mentre l’ultima è del 2004, anche in questo caso un cacciatore. In Norvegia l’ultima vittima risale al 1906, quando un giovane pastore sorprese un orso ad una carcassa. Più di recente, tra il 1976 e 1995, ci sono stati 21 incontri, con 7 feriti: di questi, 6 erano situazioni di caccia e in un caso fu coinvolta una femmina con i piccoli. Ancora, nel 1998, si è registrato in Finlandia un incidente mortale occorso ad un uomo mentre faceva footing.

Fonte Corriere della Sera
A.L.